La squadra toscana ha compiuto un’impresa dopo il secondo posto in classifica nel girone B di Lega Pro. Nei playoff i nerazzurri avevano eliminato la Maceratese e il Pordenone, fino allo spareggio promozione col favorito Foggia.
In uno stadio colmo in ogni ordine di posto, il Pisa ha dovuto contenere la voglia e la grinta dei pugliesi. Dopo il risultato dell’andata, vittoria per 4-2 in casa, ai nerazzurri è bastato giocare un calcio ordinato senza farsi prendere dalla paura, nonostante un clima intimidatorio e lanci di oggetti che nel secondo tempo hanno fatto sospendere per vari minuti la partita, con finale espulsione di entrambi i tecnici. Risultato finale 1-1 con il goal del Foggia a tre minuti dalla fine e pareggio pisano nell’ultimo minuto di recupero.
Sono stati 90 minuti da batticuore, che hanno incollato un’intera città davanti alle televisioni e al maxi schermo che l’amministrazione comunale pisana ha fatto allestire all’Arena Garibaldi, lo stadio del Pisa, ora denominato anche Romeo Anconetani in memoria del più grande Presidente della storia di questa società, che dal 1978 al 1994 fece vivere ai tifosi nerazzurri il periodo più denso di successi, vittorie storiche contro le “grandi” e tanti ottimi giocatori visti sotto la Torre.
Scenari d’altri tempi insomma, che raccontano una passione travolgente, merito anche dell’allenatore Rino Gattuso e della sua grinta, trasmessa non solo ai giocatori, ma a tutto l’ambiente.
Grande traguardo dunque, che mancava dalla stagione 2008-2009, allorchè, all’indomani della retrocessione, la defunta società Pisa Calcio fu esclusa dai campionati professionistici per inadempienze finanziarie, iscrivendosi al torneo di Serie D; la stessa società, nel luglio del 1994, aveva sostituito il Pisa Sporting Club, fallito per dissesto finanziario.
Fondato nel 1909, il Pisa conta 7 partecipazioni in Serie A e 31 in Serie B a girone unico. Il miglior risultato della storia nerazzurra è il 2º posto nel Campionato di Prima Categoria 1920-1921, massima serie dell’epoca. Ha vinto due Coppe Mitropa, due campionati di Serie B e una Coppa Italia Lega Pro.
Simbolo associato al club è la Torre Pendente cittadina, oggi presente in forma stilizzata anche all’interno dello stemma societario, nel quale è richiamata anche la bandiera rossocrociata, odierno simbolo del Comune di Pisa e retaggio dello storico periodo indipendentista della città come Repubblica Marinara.
La mascotte del Pisa è “Vituperio”, una personificazione della Torre di Pisa a braccia conserte, dall’aria arrabbiata e minacciosa e con la maglia di colore nerazzurro, i colori sociali del club. Il nome Vituperio è ripreso volutamente dall’invettiva contro Pisa del XXXIII Canto dell’Inferno di Dante Alighieri.
Festa grande ieri sera in tutta la città, migliaia di tifosi pisani scesi in piazza e caroselli di auto verso l’aeroporto ad attendere il ritorno della squadra per tributarle il giusto riconoscimento.
Un plauso che va sì alla squadra e al tecnico, ma anche alla nuova struttura societaria, a cominciare dal nuovo Presidente, il romano Fabio Petroni, fondatore ed attuale presidente della Terravision Group, che opera nel transfer aeroportuale ed è attiva nel marketing territoriale con sede a Londra e con 300 dipendenti.
Oggi come non mai tornano in mente le dichiarazioni nel giorno della sua prima
conferenza stampa a metà gennaio: “L’obiettivo è la serie A. Vogliamo rafforzare la società e creare una Cambridge del calcio”.
Il primo passo è stato fatto. Ora i pisani si augurano che nella città della Piazza dei Miracoli, questo “miracolo” sportivo possa compiersi, magari già a partire dal prossimo anno.
Auguri!