Si è insediato tre giorni fa a Palazzo Chigi il Tavolo per il “Contratto istituzionale di sviluppo per l’area di Foggia”. Il Tavolo dovrà elaborare le strategie utili per attuare il programma straordinario di valorizzazione della Capitanata. La strategia di sviluppo del Cis Capitanata si baserà principalmente sulle eccellenze culturali, naturalistiche, eno-gastronomiche, artigianali e produttive locali mirando a dare concreta attuazione al potenziale territoriale attraverso la realizzazione di interventi strategici.
Il Tavolo, presieduto dal premier Conte, prevede undici componenti, in rappresentanza delle istituzioni coinvolte, ovvero il ministro per il Sud, i titolari dello Sviluppo economico, degli Interni, dell’Ambiente, delle Infrastrutture e trasporti, Beni e attività culturali, Politiche agricole alimentari forestali e turismo, nonchè il Comune e la Provincia di Foggia, la Regione Puglia e Invitalia (soggetto attuatore dei Cis). Il Contratto istituzionale di sviluppo è uno strumento che nasce per accelerare la realizzazione di interventi strategici per il superamento del divario economico e sociale nel nostro Paese. Gli interventi sono finanziati con risorse nazionali ordinarie, risorse comunitarie e del Fondo per lo sviluppo e la coesione.
Dopo un lavoro di confronto con gli attori territoriali, svolto da Invitalia nei mesi scorsi, sono pervenute 120 proposte progettuali, che verranno selezionate dai componenti del Tavolo sulla base di criteri predeterminati. I settori riguardano: ambiente, infrastrutture, sviluppo economico e produttivo, turismo, cultura e valorizzazione risorse naturali. Il Cis costituisce uno strumento che le amministrazioni competenti possono stipulare sia per accelerare l’utilizzo dei fondi strutturali europei sia per accelerare la realizzazione di nuovi progetti strategici di rilievo nazionale, interregionale e regionale, tra loro funzionalmente connessi in relazione a obiettivi e risultati, finanziati con risorse nazionali, dell’Unione europea e del Fondo per lo sviluppo e la coesione.
Per valorizzare i contratti istituzionali di sviluppo, il Dl n. 91/2017, all’articolo 7, ha previsto che, per accelerare l’attuazione di interventi complessi, definiti dalla norma come “aventi natura di grandi progetti” ovvero di “investimenti articolati in singoli interventi tra loro funzionalmente connessi, che richiedano un approccio integrato e l’impiego di fondi strutturali di investimento europei e di fondi nazionali inseriti in piani e programmi operativi finanziati a valere sulle risorse nazionali e europee”, sia il presidente del Consiglio o il ministro delegato per la coesione territoriale e il Mezzogiorno ad individuare gli interventi per i quali procedere alla sottoscrizione di appositi Contratti istituzionali di sviluppo, su richiesta delle amministrazioni interessate, in coerenza con quanto previsto dall’articolo 36 del regolamento(Ue) n. 1303/2013.