La Camera ha approvato con 326 voti a favore e 103 astensioni e nessun contrario la risoluzione presentata dalla maggioranza sulle comunicazioni del governo, in vista della XXI Conferenza delle Parti (COP 21) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Si sono astenuti i gruppi di Sel e M5S, mentre sulle votazioni per parti separate del nono e decimo capoverso della risoluzione, anche i deputati di Fi si sono astenuti.
Cercare di favorire l’approvazione di un accordo globale, vincolante (in forma di protocollo), un altro strumento giuridico o con forza legale e inclusivo per la riduzione delle emissioni; che abbia obiettivi precisi, con scadenze e verifiche. Questo il cuore della risoluzione di maggioranza approvata dall’Aula della Camera – dopo l’intervento del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – che impegna il governo in vista sull’accordo globale per la lotta ai cambiamenti climatici che dovrebbe essere raggiunto alla prossima Conferenza mondiale Onu in programma a Parigi. Nonostante l’invito fatto dal ministro in Aula a un’ampia unità, l’Aula della Camera si è divisa: la risoluzione in questione è stata approvata con 326 sì, 103 astenuti, M5S e Sinistra italiana, e nessun contrario. Ma sul nono e decimo capoverso, votato separatamente, anche Fi si è astenuta: i sì sono stati 282, 154 gli astenuti, e nessun voto contrario. Sono 15 i punti della risoluzione di maggioranza approvata: si va dal principio delle responsabilità comuni ma differenziate dei diversi Paesi negli impegni di riduzione delle emissioni all’indicazione di un obiettivo di lungo termine per la decarbonizzazione, dalla necessità di promuovere un accordo che abbia una revisione ciclica alla definizione di una governance del processo che guardi al raggiungimento del target della soglia dei due gradi entro i quali mantenere l’aumento medio della temperatura globale. Tra gli altri punti anche l’approvazione del percorso post-kyoto, l’avvio della revisione della Strategia energetica nazionale, la Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, la promozione di politiche industriali ad hoc, l’efficienza energetica, le rinnovabili.