Promuovere lo sviluppo diffuso di conoscenze e progettualità in ambito digitale attraverso la partecipazione, la creatività, la collaborazione ed il dialogo: è quanto si propone l’avviso pubblico della Regione Umbria #OpenUmbria, azione di animazione e sviluppo per la partecipazione civica, la collaborazione ed il dialogo con cittadini /stakeholder in ambito dell’Agenda digitale dell’Umbria”” presentato dall’assessore regionale all’innovazione, Antonio Bartolini, e dalla responsabile del servizio regionale programmazione strategica dello sviluppo della società dell’informazione, Ambra Ciarapica. L’avviso -è stato l’esordio dell’assessore Bartolini – ha l’obiettivo di allargare la platea di riferimento sui temi del digitale, riservando particolare attenzione ai target di popolazione ed ai contesti territoriali dell’Umbria che presentano maggiori criticità. In particolare, pur essendo rivolto in a diversi soggetti e tematiche, l’intervento è prevalentemente pensato per la fascia di cittadini over 65 che più di ogni altra rischia la marginalizzazione digitale e l’esclusione dalle potenzialità che le moderne tecnologie possono concretamente offrire per migliorare la qualità della vita delle persone””. Bartolini ha quindi riepilogato l’impegno della Regione per l’implementazione dell’Agenza digitale ed i programmi realizzati, non ultima la digitalizzazione dei fascicoli sanitari. “Per realizzare questo intervento – ha proseguito l’assessore – abbiamo impegnato 400 mila euro derivanti dalle risorse del Por Fse Umbria 2014-2020, ma non è escluso che la graduatoria dei progetti possa scorrere se si individuano ulteriori disponibilità”.
Declinando analiticamente gli aspetti caratterizzanti dell’avviso (Bollettino ufficiale della Regione Umbria nr.49 del 28 settembre 2018), Ciarapica ha avuto modo di sottolineare che “l’intervento si basa sull’integrazione di due linee di attività, una relativa alla realizzazione di progetti pilota per sviluppare modelli innovativi e l’altra in riferimento ad una azione di sistema come attività generale di natura informativa e funzionale all’attivazione ed alla diffusione dei progetti. I progetti pilota dovranno essere costituiti da singole azioni di animazione rivolte ad uno specifico ambito territoriale (zona sociale dell’Umbria), ad uno o più target di destinatari finali, ad uno o più tematiche di intervento, tra cui – ad esempio – l’adeguamento delle competenze e dell’orientamento dei cittadini nel dialogo digitale con la Pubblica amministrazione, la creazione di comunità di apprendimento per promuovere e rafforzare i processi di inclusione e la consapevolezza dei comportamenti e la valorizzazione e l’utilizzo dei dati e delle informazioni pubbliche per supportare le decisioni e abilitare la partecipazione civica”. Tra i punti salienti dell’avviso illustrati nel corso della presentazione, a cui hanno preso parte rappresentanti di Comuni, scuole, enti di formazione, associazioni è stato rilevato che verrà ammesso a finanziamento un solo piano progettuale della durata di 18 mesi, con un minimo di 6 progetti pilota, ognuno dei quali relativo ad un territorio ricompreso in una zona sociale dell’Umbria. L’elenco delle spese ammissibili è fortemente condizionato dal tipo di fondo che viene utilizzato.