Nei prossimi mesi Bruxelles avvierà 14 misure riferite all’implementazione dei biosettori, con la possibilità di creare un milione di nuovi posti di lavoro entro il 2030. L’obiettivo in itinere è quello di migliorare e di incrementare l’uso sostenibile di risorse rinnovabili per fare fronte a sfide mondiali e locali quali il cambiamento climatico e lo sviluppo sostenibile dando, al tempo stesso, impulso all’occupazione, alla crescita nei Paesi dell’Unione. Considerando che le risorse biologiche e gli ecosistemi non sono infiniti, serve oggi uno sforzo di innovazione per garantire a tutti cibo, acqua pulita ed energia.
La bioeconomia è il segmento rinnovabile dell’economia circolare che permette, ad esempio, di trasformare le alghe in carburante, riciclare la plastica, produrre mobili e capi di abbigliamento a partire dai rifiuti o ricavare fertilizzanti a base di biomassa dai sottoprodotti industriali. Insomma un settore con un grande potenziale. A tale riguardo gli ultimi studi parlano della possibilità di creare oltre un milione di nuovi posti di lavoro entro il 2030. Ma la realizzazione di una bioeconomia circolare e sostenibile richiede uno sforzo congiunto da parte delle autorità pubbliche e dell’industria. E proprio per dare linee guida condivise a questo sforzo collettivo, nel 2019, la Commissione avvierà 14 misure concrete riferite all’implementazione dei biosettori. I punti chiave del programma riguarderanno l’introduzione delle bioeconomie in tutta Europa, nonchè la protezione dell’ecosistema per comprendere i limiti ecologici della bioeconomia: quest’ultima infatti può avere il potenziale di modernizzare l’economia e le industrie, per questo occorrono regole certe. Bruxelles intende poi creare una piattaforma di investimento tematica dedicata, con una dotazione di 100 milioni di euro, che consenta di avvicinare le bioinnovazioni al mercato e di ridurre il rischio per i privati che investono in soluzioni sostenibili, agevolando altresì lo sviluppo di bioraffinerie sostenibili in tutta Europa.
La Commissione guarda inoltre alla definizione di un programma strategico per introdurre sistemi alimentari e agricoli, silvicoltura e bioprodotti sostenibili; ad istituire un meccanismo di sostegno alle politiche in materia di economia verde affinché gli Stati membri possano dotarsi, nell’ambito di Horizon 2020, di programmi nazionali e regionali; avviare azioni pilota per lo sviluppo delle bioeconomie nelle zone rurali, costiere e urbane, ad esempio per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e le pratiche agricole. Un altro obiettivo, infine, sarà relativo all’introduzione di un sistema di monitoraggio a livello europeo per seguire i progressi compiuti verso l’economia circolare e sostenibile fornendo, al tempo stesso, orientamenti per buone pratiche innovative che abbiano limiti ecologici sicuri.
La bioeconomia abbraccia tutti gli ambiti e tutti i sistemi che si basano sulle risorse biologiche. Si tratta di uno dei più grandi settori d’intervento dell’Ue che comprende l’agricoltura, la silvicoltura, la pesca, la produzione alimentare, la bioenergia, con un fatturato annuo indicativo di 2.000 miliardi di euro dando lavoro a circa 18 milioni di persone. Attualmente l’Unione europea finanzia la ricerca e la diffusione di biosoluzioni sostenibili, inclusive e circolari, anche con 3,85 miliardi di euro stanziati nel quadro dell’attuale programma di finanziamento Orizzonte 2020. Per il periodo 2021-2027, la Commissione ha proposto di mettere a disposizione 10 miliardi di euro nel quadro di Orizzonte Europa per i prodotti alimentari e le risorse naturali, compresa la stessa bioeconomia.