Sindaci. Anci ed Upi vogliono conoscere i dati dell’anagrafe dell’edilizia scolastica per una precisa valutazione. Dopodichè è necessario rivolgere agli interventi anti sismici e alla messa in sicurezza delle scuole almeno la metà del fondo previsto nella legge di bilancio al comma 1072 dell’articolo 1 e, allo stesso tempo, dare il via a procedure d’intervento straordinarie per ottimizzare i tempi altrimenti troppo lunghi nell’assegnazione delle risorse. E’ questo il focus della richiesta che il presidente dell’Anci Antonio Decaro e il presidente dell’Upi Achille Variati, hanno chiesto un incontro al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e al titolare dell’Istruzione Valeria Fedeli.
“La sicurezza nelle scuole rappresenta per Comuni e Province un tema prioritario e ineludibile, a tutela innanzitutto degli studenti e del personale hanno detto Decaro e Variati” .
A far riaccendere il dibattito sul tema è stata la recente sentenza da parte della Cassazione sulla possibilità di mantenere aperti gli edifici scolastici a rischio sismico, qualora l’indice di pericolosità sia lieve.
Nella lettera inviata dal presidente dell’Anci e dal presidente dell’Upi al ministro Fedeli si legge che è assolutamente “indispensabile continuare a sostenere gli interventi di edilizia scolastica”, scrivono Decaro e Variati nella missiva a Fedeli – anche alla luce del fatto che all’impegno economico non ha corrisposto un effettivo impegno di snellimento e semplificazione delle procedure, con tempi ancora lunghi nell’assegnazione delle risorse ed eccessivi passaggi tra le diverse amministrazioni centrali e regionali”. “La sicurezza – si legge ancora nella lettera – è al centro delle politiche quotidiane di sindaci e presidenti di Provincia, che devono poter contare su una stretta collaborazione istituzionale sia centrale che regionale, a cui è assegnata la funzione di programmazione”.
A tal fine occorre coniugare con lo stanziamento di risorse anche “procedure straordinarie ed una rapida ricognizione del fabbisogno, di cui Anci e Upi possono farsi parte diligente, con l’assegnazione diretta delle risorse per consentire un rapido avvio degli interventi necessari”.
Decaro e Variati hanno infine chiesto di poter venire a conoscenza dell’effettivo stato del patrimonio scolastico tramite “i dati dell’anagrafe dell’edilizia scolastica, che sono nella disponibilità delle Regioni e del Miur”.