Secondo il monitoraggio condotto dal ministero della PA, che fa il punto sulle auto blu in dotazione agli enti pubblici, nel 2017 se ne contano 29.195.
I dati che emergono dalle tabelle rivelano che sono “in diminuzione rispetto a quelle del 2016 di 774 unità, pur in presenza di un incremento del numero dei rispondenti”. Gli enti che hanno comunicato i dati sono stati, infatti, circa il 68%, nell’anno precedente erano stati il 59%. Le auto blu sono diminuite nei Comuni Capoluogo (-28), negli enti pubblici nazionali (-119), nelle province e città metropolitane (-195) e nelle Asl (oltre 2 mila in meno) dove però il calo è anche dovuto a una ‘ripulitura dei dati’, visto che, spiega lo stesso ministero, l’anno prima erano state inserite vetture non classificabili come auto blu essendo dedicate a servizi sanitari. Sono invece aumentate nelle amministrazioni statali (+3), nelle agenzie fiscali (+14, ma c’è stata la new entry della Riscossione), nei Comuni (+703, per la maggiore adesione al monitoraggio) e nelle Regioni (+112, come conseguenza del passaggio delle competenze provinciali).
“La grande maggioranza delle autovetture censite (26.127) risulta in uso a più servizi ed uffici senza autista, solo il 10,4% (3.068) sono con autista, di cui il 3,6% (1.065) in uso esclusivo e il 6,8% (2.003) in uso non esclusivo”. Le auto blu con il conducente, quindi, sono una fetta esigua rispetto al totale delle vetture a disposizioni delle amministrazioni.
“La quasi totalità delle amministrazioni centrali ha un parco auto, in uso esclusivo e non esclusivo, con autista pari a o inferiore a 5 autovetture”, limite previsto dal decreto del 2014. Restano però delle eccezioni. I ministeri, dove su 14, considerando anche la presidenza del Consiglio, sforano il tetto Infrastrutture e Trasporti (7) e Affari esteri (9). L’avanzo è invece più consistente per l’Agenzia delle Entrate (25 in uso non esclusivo con autista).
C’è da dire che il tetto delle 5 vetture con autista vale solo per le amministrazioni centrali, infatti, se si guarda ai Comuni capoluogo in dieci vanno oltre. I Comuni capoluogo che hanno risposto al sondaggio sono il 97% e dalle informazioni che hanno trasmesso al ministero, riportate in una tabella ad hoc, emerge come tra le città che hanno più vetture con autista a disposizione, sia in uso esclusivo che non, c’è Roma, con 124 (139 considerando anche quelle senza autista), seguono a distanza Messina con 25 (56 in tutto), Palermo con 24 (33 in totale) e poi a pari merito con 17 Milano (21 nel complesso), Napoli e Oristano. Dopo vengono altri Comuni del Sud come Bari, Brindisi e Catania. Se si guarda invece al numero complessivo delle auto, quindi anche a quelle senza autista (per cui però il limite non c’è neppure nella P.A centrale) il primato spetta a Torino con 233 auto, seguita da Firenze con 109.