Nel capoluogo emiliano 30 richiedenti asilo, accolti nel progetto Sprar, provenienti da Burkina Faso, Gambia, Biafra, Senegal, Nigeria, Guinea, Pakistan e Costa D’avorio, si sono offerti per attività di volontariato sul territorio grazie al progetto Bologna Si-Cura, che promuove l’integrazione e la collaborazione civica per migliorare la qualità della convivenza e il decoro urbano. Si tratta di 27 ragazzi e 3 ragazze, di età compresa tra i 18 e i 31 anni, che mettono a disposizione della comunità, il proprio lavoro, insieme alle associazioni già attive per il programma alle “Guardie ecologiche volontarie”.
Dopo i primi incontri di formazione a fine giugno, serviti anche a fare squadra, i volontari richiedenti asilo sono partiti da piccoli interventi di cura e pulizia dei beni e degli spazi comuni urbani, ma presto potranno anche occuparsi della pulizia dei graffiti, dopo un’ulteriore fase di formazione.
Il progetto Bologna Si-Cura è guidato dagli assessori comunali alla Sicurezza urbana integrata, Alberto Aitini, e al Welfare, Giuliano Barigazzi, in collaborazione con Asp Città di Bologna e dopo questa prima sperimentazione si estenderà a tutto il centro storico, ai parchi pubblici e alle periferie dei quartieri, coinvolgendo fino a 150 volontari.
I richiedenti asilo partecipano alle attività in modo spontaneo e gratuito, così come diversi cittadini italiani che svolgono le stesse attività. Il progetto è finanziato con risorse comunali per i circa 10.000 euro dei costi assicurativi obbligatori e per la formazione. Altre risorse saranno attinte dal Fondo asilo migrazione integrazione (Fami), per l’estensione del progetto e per la fornitura di attrezzature o prodotti, come avviene per tutte le altre esperienze di collaborazione civica volontaria.
La nomina a guardia ecologica volontaria è disposta dalla Regione Emilia Romagna nei confronti di chi ha frequentato appositi corsi di formazione e superato le prove d’esame. L’atto di nomina definisce gli specifici compiti che ciascuna Guardia Ecologica Volontaria è chiamata ad espletare in relazione alle diverse normative ambientali. In particolare, l’atto di nomina definisce puntualmente, sulla base di direttive vincolanti emanate dalla Regione, le norme per la cui violazione sono previste sanzioni amministrative pecuniarie. Ogni guardia ecologica volontaria è munita di un tesserino di riconoscimento personale conforme al modello approvato dalla Giunta regionale. Nell’esercizio dei propri compiti la Guardia ecologica è tenuta a qualificarsi mediante l’esibizione del documento.