Tra Herat e Christ-e-Sharif, nell’area occidentale dell’Afghanistan, una strada favorirà l’uscita dall’isolamento di migliaia di persone. Sarà un percorso lungo 155 chilometri che prevede un grosso investimento a credito di aiuto che il Governo italiano, attraverso la cooperazione allo sviluppo, ha concesso per la costruzione dell’infrastruttura. Il piano di lavoro, attualmente in fase di studio progettuale, sarà realizzato nell’arco di quattro anni.
L’iniziativa si avvale del credito d’aiuto stipulato tra Cassa Depositi e Prestiti e il Ministero delle Finanze afghano, per un importo di oltre 92 milioni di euro, oltre ai due milioni di euro a dono concessi dall’Ufficio delle Nazioni Unite per i servizi ed i progetti volti all’assistenza tecnica dell’opera. La strada servirà da asse strategico commerciale per il nuovo nodo intermodale di Herat, che comprende i programmi d’intersezione su gomma, ferro e aria.
Da oltre dieci anni il nostro Paese è impegnato in vari settori nella zona occidentale dell’Afghanistan, con progetti infrastrutturali tra cui il by-pass di Herat, la ferrovia che unirà la città a Marshad e l’adeguamento dell’aeroporto a standard internazionale ICAO, con un impegno di oltre 277 milioni di euro complessivi. Un altro ambito supportato dagli aiuti italiani è quello sanitario, con la creazione di strutture di base anche in aree remote per consentire alla popolazione locale di usufruire dei servizi minimi di assistenza.
La strategia di cooperazione italiana si basa su un dialogo continuativo ad ogni livello con il governo di Kabul e con le controparti locali, in particolare a Herat e nella regione occidentale, con identificazione congiunta ed analisi di priorità specifiche in risposta alle necessità essenziali e alle esigenze di vita della popolazione (salute e sviluppo rurale), alle principali carenze strutturali (infrastrutture stradali, appunto), nonché al rafforzamento delle capacità per migliorare l’azione di governo dello stato di diritto.