Borgo strutturato architettonicamente a difesa del proprio abitato secondo uno schema difensivo tipico dei comuni medievali, le sue case ancora oggi sono poste quasi una sull’altra e divise tra loro da stretti vicoli e minuscoli passaggi.
Le sue origini sono preistoriche, e tra i suoi primi insediamenti vi furono quelli relativi alla colonizzazione delle antiche civiltà greche di Poseidonia ed Elea, che approdarono presso il Golfo di Salerno per fondarvi dei villaggi. Dopo il secolare dominio romano anche il territorio cilentano fu soggetto alle invasioni straniere, fra le quali una in particolare lasciò molte tracce : si trattò di una comunità giunta dall’Europa centro-orientale, zona dell’attuale Bulgaria, che vi fondò diversi centri abitati. Alcune fonti sostengono che il Monte Bulgheria, massiccio che domina il Golfo di Policastro, debba il suo nome proprio a questi nuclei di bulgari approdati in Italia dopo il IV secolo e scampati alle invasioni barbariche del periodo. Il primo Medioevo fu caratterizzato dalla dure lotte intraprese sul territorio campano tra i Bizantini e i Longobardi, con questi ultimi che nel VII secolo riuscirono a conquistare il centro-sud italico fondandovi il Ducato di Benevento. Le guerre citate (a causa delle quali furono distrutti diversi centri comunali, tra cui la limitrofa Scario) e le incursioni dei pirati Saraceni resero la costa limitrofa a San Giovanni a Piro un luogo disagevole, e determinarono lo spostamento di molti suoi abitanti verso zone dell’entroterra più sicure.
Una parziale ripresa delle attività del territorio avvenne grazie all’impegno ed al lavoro svolto dalle comunità monastiche presenti nell’area del golfo, che rivitalizzarono l’agricoltura e fondarono ex novo alcuni villaggi rurali. I monaci, ispirati dagli scritti teologici ed ascetici di San Basilio, avviarono progressivamente una imponente opera di bonifica di tutto il territorio sangiovannese costruendovi frantoi, mulini, strade e coltivando ampi appezzamenti agricoli, che favorirono l’allestimento di nuovi punti di scambio commerciale. E’ agli stessi monaci basiliani che si deve la erezione del Cenobio del X Secolo dedicato a San Giovanni Battista, di cui vi è ancora traccia, e che rappresenta uno dei simboli della tradizione del Cilento. Dopo l’anno Mille i Normanni fecero il loro ingresso in Italia e, spesso su commissione delle potenti famiglie nobili presenti sul territorio, occuparono vaste zone del sud campano e lucano in un contesto di faide feudali tipiche del Medioevo centrale. Un’altra delle prerogative – in questo caso negativa – che caratterizzò la storia di San Giovanni a Piro fu la sua posizione geografica : gli attacchi dal mare dei pirati turchi. Questi, tra il XIV ed il XV secolo, si fecero infatti sempre più frequenti sino a provocare la distruzione di diversi centri cilentani, compreso il cenobio di San Giovanni Battista. E’ da attribuire ai continui attacchi subiti la recinzione muraria costruita proprio nel Cinquecento, la quale determinò la riduzione degli accessi al paese e lo spostamento delle comunità monastiche presenti nel luogo, che si distinsero in due nuclei abitativi, detti “Tornito” e “Paese”.
Per gran parte dell’età rinascimentale oggetto di ulteriori dispute tra le grandi dinastie straniere presenti presso il sud d’Italia (come gli Angioini e gli Aragonesi, che spesso confiscarono i beni della popolazione), il borgo campano conobbe una ripresa sociale ed economica solo nel Settecento, secolo dei “Lumi”, quando fu avviata una nuova urbanizzazione comprensiva della erezione di chiese e monumenti. Alcuni decenni dopo, con l’indebolimento del Regno di Napoli, il Cilento divenne uno dei luoghi più famosi delle lotte risorgimentali relativamente ad alcuni episodi che fecero storia : tra questi, la Spedizione dei Mille di Sapri nel 1857, avvenuta sul tratto di costa a pochissimi chilometri da San Giovanni. Dopo il conflitto del ’15-’18 e l’avvento del regime fascista, tutta la costa salernitana fu interessata dalle attività militari e strategiche che determinarono la “risalita” degli Alleati dal sud dell’estate 1943, con i relativi bombardamenti. Celebre (e drammatico allo stesso tempo) fu lo sbarco di Salerno e della vicina Paestum, con i combattimenti avvenuti poco tempo prima della liberazione di Roma.
Oggi San Giovanni a Piro rappresenta, come in passato, una splendida meta turistica per il suo lungomare, il Parco del Cilento che lo circonda e la sua architettura, in gran parte ancora con le caratteristiche di un tempo. Fa parte dei comuni montani ed ha una popolazione di poco più di 3.800 abitanti (Fonte Istat 2015).