C’è un disco che ad oggi è il più venduto della discografia italiana: “La vita è adesso”. Come non ricordare poi “Questo piccolo grande amore”, il brano che nel 1985 è stato decretato da una giuria popolare la Canzone del secolo. E ancora: “Avrai, Mille giorni di me e di te, Via, Mai più come te, Noi no, Strada facendo, In un’altra vita, Una favola blu, Doremifasol, Fotografie”, come moltissime altre tutte bellissime.
Claudio Baglioni trascorre la sua infanzia nel quartiere di Monte Sacro e di Centocelle a Roma, dove comincia ad avvicinarsi alla musica nei modi più disparati. Proprio nell’amata periferia ottiene la prima affermazione vincendo un concorso per dilettanti. Nello stesso tempo però Claudio studia e prende il diploma di geometra, perchè non sa ancora se la musica sarà o meno tutta la sua vita .
Nel 1967 partecipa al Festival degli Sconosciuti di Ariccia, organizzato da Teddy Reno, senza però arrivare in finale. Grazie a queste sue prime esibizioni viene notato dalla Rca, tanto che sotto la direzione di Antonio Coggio e Ruggero Cini, incide il suo primo 45 giri dal titolo “Signora Lia”.
Il 1972 lo vede protagonista della canzone italiana con il brano “Questo piccolo grande amore” e dall’album che incide prende avvio la sua carriera costellata di successi.
In quello stesso periodo partecipa come rappresentante italiano al Festival della canzone internazionale che si tiene in Polonia, un’esperienza che cambia il rapporto del cantautore con il pubblico, rendendolo più diretto e coinvolgente. Nei suoi testi, che raccontano spaccati di vita quotidiana, situazioni che appartengono a tutti e in cui ciascuno si può ritrovare, i colori sono tenui, a volte crepuscolari, tinte pastello che fanno da contraltare ad una sonorità intensissima.
L’album “Solo”, il settimo della sua carriera, è pubblicato nel gennaio del 1977 e rappresenta una vera e propria novità nel suo percorso artistico poichè per la prima volta Baglioni fa tutto per proprio conto scegliendo i collaboratori, il manager e i produttori. Alla base del nuovo orientamento c’è il desiderio di tornare all’entusiasmo creativo di qualche anno prima. Il disco ottiene grande successo e viene accompagnato da un tour straordinario. Il disco di fatto segna la fine del rapporto con la Rca e apre quello con la Cbs.
I brani contenuti nell’album tornano in qualche modo alla tendenza intimista dei suoi primi anni, sono meno sentimentali e commerciali, più spontanei e più veri. Qualche anno dopo, durante il tour “Assolo”, Baglioni sale sul palco senza essere accompagnato da nessun altro strumento se non dalla propria chitarra. Tutti i suoni vengono collegati con il sistema “midi” cioè l’interazione di strumenti musicali elettronici attraverso computer, una performance decisamente innovativa nel suo genere.
Creativo, profondo, timido e intraprendente insieme, Baglioni nella sua carriera artistica è riuscito a coinvolgere e far appassionare un pubblico di tutte le età raccontando i luoghi della quotidianità cittadina, come pure quelli dell’anima, ma guai a dargli del cantautore melodico. Ne sa qualcosa Francesco De Gregori con il quale ha un alterco senza esclusione di colpi, prima di suggellare una lunga e duratura amicizia.
Per Baglioni uno dei posti del cuore oltre a Roma e Milano è Lampedusa, dove dal 2003 al 2012, con cadenza annuale nel mese di settembre, dà vita ad O’ Scià un Festival di musica leggera italiana per sensibilizzare quanti più possibile al doloroso tema dell’immigrazione clandestina.
Il titolo della manifestazione viene da un’espressione del dialetto lampedusano che significa “mio respiro” e che gli isolani usano come frequente saluto amicale. La manifestazione nasce, appunto, come forma di sensibilizzazione rispetto al problema dei migranti che fuggono dalle terre d’origine e che da anni interessa le nostre coste.
In prima battuta l’iniziativa parte come un concerto quasi improvvisato, mentre nelle successive edizioni, che hanno una risonanza internazionale, diventa un appuntamento imperdibile.
Una kermesse di grande richiamo, che in dieci anni ha visto 300 diversi artisti esibirsi sulla spiaggia della Guitgia dove, a titolo gratuito, hanno lanciato un messaggio di accoglienza gridando al mondo che immigrazione non significa emergenza e che l’integrazione è una forma di scambio possibile.
“Qui in questa curva di cielo, una notte di pace nei cuori affaticati” dice Baglioni in un testo.
Nel 2013, a trent’anni dalla prima pubblicazione, esce un cofanetto speciale contenente 3 CD, dal titolo “Strada facendo”. La nuova versione si presenta completamente rimasterizzata in digitale. Nello stesso anno il cantante presenta su Facebook il brano “L’Italia” ispirato alla Costituzione, composto per i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Nel 2018, invece, con vecchi e nuovi successi il cantante romano, sarà sul palco delle più importanti arene indoor d’Italia, queste le date: 16 ottobre 2018 Firenze, 19 ottobre Roma, 23 ottobre Ancona, 26 ottobre Milano, 2 novembre Acireale (Ct), 6 novembre Bari, 10 novembre Eboli (Sa), 13 novembre Bologna, 16 novembre Padova, 20 novembre Montichiari (Bs), 23 novembre Torino.
Tutti appuntamenti per notti di note, “note di notte, a tempo col rumore della terra che gira”.