Ha preso il via da poche settimane, per finire il 18 settembre, presso la Galleria Civica di Modena, una mostra sulla fenomenologia della street art. Il titolo della mostra, “1984. Evoluzione e rigenerazione del writing”, ha il suo spunto dal romanzo di Orwell 1984, reso celebre perchè contenente la premonizione sul controllo globale.
E’ una sorta di film, questa mostra, che narra l’evoluzione dell’arte di strada, passando in rassegna personaggi come Taps & Moses, Olivier Kosta-Thefaine, Pal Crew che di fatto stanno definendo in maniera precisa cosa è la street art alle soglie del 2017.
Non poteva essere che Modena il luogo deputato di questa mostra, in quanto rappresenta fin dagli anni 80, in Italia, uno dei luoghi di maggiore espressione di tale arte.
Basquiat nel 1981 fece, alla Galleria Mazzioli, una personale di grande successo, e la particolare attenzione a questa fenomenologia d’arte continuò grazie ad Icone, alla Fondazione Giorgio De Mitri e alle gallerie Avia Pervia e D406.
In questa mostra l’occhio è puntato sulla presenza del fenomeno degli interventi non commissionati e quindi al limite delle regole provenienti dalla legge dello stato. L’evoluzione degli artisti, a seguito dei vari mutamenti presenti nella società, è il leit motive della mostra. Quindi da una parte coloro che utilizzano le gallerie per mettersi in mostra, dall’altra coloro che lavorano al limite della legalità forti del proprio legame con i streat art d’oltreoceano, in modo particolare quelli newyorkesi.
E questo schema è riproposto con la presenza di lavori di diversi artisti, come Pal Crew e Barbieri, e, dall’altra, i video e le testimonianze di lavori on the road di artisti come Taps e Moses, BB Crew e Porto. Infine è bene menzionare che Olivier Kosta-Thefaine e Matteo Ceretto Castigliano/Ct creeranno appositamente per la mostra delle nuove opere da destinare al pubblico. Il tutto in modalità live così da rendere al cospetto di tutti l’esperienza di una street art in tempo reale. Un esperienza più unica che rara.