Abbiamo sempre scritto e detto, a volte anche in maniera ridondante, rimarcando che l’Italia potrebbe fare molto di più di quel che produce nel campo del turismo ed in quello dell’arte; e, ancora, che ci si trova dentro un vortice d’involuzione dove si è superati da tanti paesi che sono in grado di garantire una proposta turistico/culturale decisamente più allettante.
Ora che arrivano i dati del Censis a dirci che l’Italia è in una “piena” di visitatori che affollano le nostre città, il più delle volte a rivedere ciò che si è già visti, ci riempie di gioia per il nostro belpaese. Anche dalle pagine di questo giornale si è evidenziato, a più riprese, che spesso e volentieri non riusciamo a fare sistema, danneggiando una reputazione decisamente compromessa. Ora siamo felicissimi di constatare l’esistenza di numeri da capogiro per il sistema paese.
Dal 2010 ad oggi, infatti, le presenze sono aumentate del 24,6% a Firenze, del 23,4% a Venezia e del 30,6% a Roma. La capitale, inoltre, è sempre la caput mundi con il record di presenze, stabilito nel 2015, di 34 milioni di visitatori, distanziando di gran lunga Venezia (a 10 milioni) e Firenze (a 9 milioni). Le anticipazioni dei numeri del 2017 sono di conferma di questo momento di positività. Ovviamente a farla da padroni sono gli stranieri, a Roma sono il 63% dei turisti, a Firenze il 74%, e a Venezia, addirittura, l’85%. Un numero incredibile che genera un traffico economico non indifferente per la nostra economia. Ed è un trend di presenze in continua crescita, visto che dal 2010 al 2016 sono aumentate del 34,9% a Roma, a Venezia del 27,2%, e a Firenze del 23,4%.
I siti più visti sono il Pantheon con 8 milioni di visitatori, anche se fino al 2016 era completamente gratuito. Alla piazza d’onore, con sei milioni, vi è il Colosseo che eguaglia il British Museum di Londra.
Sono numeri importanti che premiamo la politica intrapresa dal Ministro della Cultura e del Turismo, Dario Franceschini, che ha ristabilito delle azioni di priorità nazionale cercando di far capire che il core business del nostra penisola è quello di puntare sul turismo, visto che, tra le altre cose, siamo il paese con la più alta presenza di siti riconosciuti come patrimonio Unesco, e sulla cultura di cui da millenni siamo i massimi rappresentanti. E’ di queste ore, inoltre, la diffusione dei numeri sul bonus per i diciottenni. Oggettivamente sono numeri importanti; in un anno l’operazione ha permesso a 600 mila giovani di acquistare, per una spesa singola di 500 euro, libri e biglietti per musei e concerti per un valore complessivo di circa 160 mln di euro.
Oggi domenica 3 dicembre, quasi a festeggiare queste belle notizie, si può beneficiare della consueta apertura gratuita d’inizio mese dei musei e delle aree archeologiche. Insomma la cultura e il turismo sono tornati ad essere il volano per l’intera economia italiana. Perché l’Italia non è seconda a nessun’altra nazione. Basta ricordarcelo e garantire un’offerta adeguata a dei turisti che sono diventati sempre più esigenti.