La Commissione ha approfondito il concetto dei centri controllati e le misure a breve termine che verranno assunte per migliorare la gestione dei migranti sbarcati nell’Unione, presentando altresì uno schema del possibile modus operandi per la conclusione di intese regionali sugli sbarchi con i Paesi terzi. L’operatività delle intese regionali sugli sbarchi andrà vista come attività parallela e complementare allo sviluppo dei centri controllati nell’Ue. I due motivi guida dovranno contribuire ad una reale condivisione della responsabilità a livello regionale nella risposta alle sfide complesse poste dalla migrazione globale.
Per rendere più efficace la gestione delle persone sbarcate nell’Unione Bruxelles auspica l’istituzione di “centri controllati” per migliorare il processo di distinzione tra le persone bisognose di protezione internazionale e i migranti irregolari che non hanno diritto di restare in Europa, accelerando al contempo i rimpatri.
Secondo la bozza programmatica i centri verranno gestiti dallo Stato membro ospitante con il pieno sostegno dell’Ue; potrebbero essere temporanei o ad hoc, a seconda dell’ubicazione.
I siti dovranno essere dotati di squadre di sbarco formate da guardie di frontiera europee, esperti di asilo, addetti allo screening di sicurezza e agenti addetti ai rimpatri, i cui costi sarebbero coperti integralmente dal bilancio dell’Ue; sarà necessario ridurre il rischio di movimenti secondari e sveltire la determinazione dello status della persona; dare pieno sostegno finanziario ad ogni Paese membro volontario per quanto riguarda la copertura dei costi delle infrastrutture e quelli operativi e sostegno finanziario agli Stati membri che accettano i trasferimenti delle persone sbarcate (6.000 euro per persona).
Per sperimentare questo piano sarà avviata a breve, una fase pilota con l’applicazione di un approccio flessibile.
La Commissione fungerà da cellula centrale di coordinamento per gli Stati membri che partecipano agli sforzi di solidarietà: si tratterà di una misura temporanea in attesa che possa essere creato un vero e proprio sistema nel contesto delle riforme in corso del sistema europeo comune di asilo.
L’obiettivo delle intese regionali sugli sbarchi è quello di fare in modo che le persone possano essere soccorse rapidamente e in condizioni di sicurezza su entrambe le sponde del Mediterraneo, nel rispetto del diritto internazionale, compreso il principio di non respingimento (non-refoulement), e che la fase successiva all’approdo sia gestita responsabilmente.