Registrazione dei figli delle coppie gay: riesplodono le polemiche e si moltiplicano le prese di posizione di opposto segno a livello politico e istituzionale. Scende in campo anche il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, con una dichiarazione molto netta: “Il Ministro Fontana, che si esprime sul riconoscimento della genitorialità per i bambini nati all’estero da coppie di genitori dello stesso sesso, parla di ‘ricorso a pratiche vietate dal nostro ordinamento e che tali dovrebbero rimanere’, dimenticando che si sta parlando della vita delle persone e della vita dei bambini che vivono nel nostro Paese. Ha ragione quando dice che il nostro ordinamento vieta questa pratica, ma questo non è un vanto, anzi: da tempo noi Sindaci denunciamo la situazione di vuoto normativo che rischia di danneggiare i cittadini dei quali per primi noi, rappresentanti delle istituzioni, dovremmo prenderci cura. I Sindaci, ancora una volta, hanno avuto il coraggio di imporre all’attenzione generale un tema sul quale il legislatore è in ritardo, un tema rispetto al quale abbiamo chiesto di intervenire per assicurare un concetto che dovrebbe essere alla base del nostro Stato: la tutela dei bambini, anche quelli nati da genitori dello stesso sesso”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il Sindaco Chiara Appendino: “Siamo orgogliosi che Torino sia stata la prima città italiana a consentire alle coppie omogenitoriali di veder riconosciuto il diritto ai loro figli di avere entrambi i genitori. Questa Amministrazione continuerà a registrare sugli atti di nascita l’annotazione che attesta il riconoscimento dei bambini da parte di entrambi i genitori dello stesso sesso. A oggi, i registri di Stato Civile del capoluogo piemontese sono stati modificati per trenta bambini – conclude la Appendino – e la prossima settimana l’operazione si ripeterà per il figlio di un’altra coppia”.
Nonostante i numerosi endorsement che provengono dal Paese a sostegno delle coppie gay con figli e il dato incontrovertibile che i tribunali abbiano già concesso circa 300 riconoscimenti, le autorità governative sono di parere contrario. Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, ad esempio, è schierato senza esitazioni: “Fino a quando io sarò Ministro, gameti in vendita e utero in affitto non esisteranno come pratica, sono reati. Difenderemo in ogni sede immaginabile il diritto del bambino ad avere una mamma e un papà”.