Nell’era della “post-verità” e delle proposte di controllare la veridicità dei contenuti veicolati via Web, scendono in campo anche i big dell’informatica mondiale in un’ottica di autotutela per evitare sorveglianza esterne. Facebook, ad esempio, si impegnerà per sostenere il buon giornalismo e rafforzare i legami con i gruppi media. Impegno che potrebbe portare a un ruolo più attivo nella gestione dei contenuti sul social network, dopo lo scandalo della diffusione delle fake news. La piattaforma ha infatti presentato una nuova iniziativa che include investimenti in ricerca e progetti che promuovono “l’alfabetizzazione alle notizie”. Facebook ha anche promesso di includere i quotidiani e i media sin dall’inizio nel processo di sviluppo del prodotto e allo stesso tempo di aiutarli a generare entrate da video pubblicati su Facebook. Il progetto si chiama “Facebook Journalism Project”. Il suo obiettivo, dare agli utenti informazioni “di cui si possano fidare”, ha confermare Fidji Simo, direttore dello sviluppo del prodotto a Facebook. Questo nuovo passo in avanti si unisce alla recente apertura dell’amministratore delegato, Mark Zuckerberg, che, dopo anni di smentite, ha ammesso che Facebook è un gruppo media. A seguito dello scandalo delle notizie false che avrebbe aiutato Donald Trump a vincere le elezioni americane, è intervenuto sostenendo che il colosso ha una parte di responsabilità su come i suoi 1,8 milioni di utenti usano la piattaforma. In questo modo ha ammesso che non si tratta di uno strumento neutrale. Inoltre, circa il 44% degli americani legge alcune notizie da Facebook, secondo un sondaggio del Pew Research Center. Il gruppo lavorerà a una campagna pubblicitaria di servizio pubblico circa l’importanza delle notizie, della conferma delle fonti e delle buone pratiche del giornalismo. Sul lungo termine Facebook dovrebbe dare contributi alle aziende che si impegneranno in questa direzione. “Questo impegno ci spingerà alla ricerca di modi per informare meglio le persone, ma non abbiamo ancora i dettagli”, ha detto Simo. Infine c’è la questione dei video, tema sul quale Facebook punta da tempo. Simo ha fatto sapere che sta cercando il modo per aumentare i guadagni dei giornali che propongono i loro contenuti sulla piattaforma, inserendo ad esempio interruzioni pubblicitarie, e dividendo così i ricavi con i media. Proprio i grandi giornali hanno visto crollare i loro introiti da pubblicità a causa dell’arrivo di Facebook, che ha attratto verso di se la maggior parte delle inserzioni.