Oggi, 5 luglio 2018, è stato Mezzogiorno di fuoco a Strasburgo. L’Europarlamento si è presentato completamente spaccato. La Plenaria ha votato contro l’avvio dei negoziati fra Parlamento, Consiglio e Commissione Ue sulla proposta di direttiva per la riforma del copyright. Il testo tornerà a essere esaminato e votato dalla prossima sessione plenaria del Parlamento europeo a settembre. In ballo c’è il futuro di Internet e della libera informazione. Parecchie voci si stanno levando per difendere questa libertà che ha reso grande la Rete mondiale, tra le quali figurano quelle di tutti i giornali online che si stanno schierando senza esitazione su questo fronte. Del resto, la direttiva Ue, che mira a mettere il bavaglio a Internet, ha già incontrato la ferma disapprovazione da parte di oltre 70 studiosi informatici, tra i quali il creatore del web, Tim Berners-Lee, 169 accademici, 145 organizzazioni operanti nei campi dei diritti umani, libertà di stampa, ricerca scientifica e industria informatica e di Wikimedia Foundation. In autunno il verdetto. La battaglia per la libertà dell’informazione non si fermerà comunque. Non deve fermarsi, e anzi allargarsi, qualunque sia l’esito della votazione.