Il volume, introdotto dal ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, è composto da una raccolta di saggi di esperti e studiosi che delineano il passato, il presente e le prospettive del Sud d’Italia che deve mettere a sistema le grandi potenzialità che gli sono proprie. Il testo è stato curato da Giuseppe Coco, docente di Economia Politica all’Università di Firenze, e da Amedeo Lepore, docente di Storia economica all’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”.
Dal 2008 al 2014 il Mezzogiorno ha subito le conseguenze di una recessione senza precedenti nella recente storia d’Italia, che ha evidenziato i limiti differenziali della sua struttura economica e delle politiche attuate in passato. “Il Risveglio del Mezzogiorno – Nuove politiche per lo sviluppo” descrive l’evoluzione del divario Nord-Sud, in particolare nell’unico periodo di convergenza durante il cosiddetto miracolo economico e negli ultimi decenni, per analizzare le cause della situazione attuale e trarne alcune considerazioni di fondo per le strategie del futuro.
Negli ultimi anni le nostre regioni del Sud hanno ripreso a crescere, anche più del resto del Paese e segnali di ottimismo emergono dal suo tessuto produttivo. La nuova visione delle politiche per il Mezzogiorno è basata su una piena assunzione di responsabilità da parte dello Stato sulla questione meridionale e su un’impostazione pragmatica, imperniata sui fattori di sviluppo, impresa e lavoro. L’approccio innovativo, descritto in dettaglio nel volume, ha prodotto frutti importanti. E’ dunque necessario mantenere una rotta costante ed imprimere una spinta sempre più forte, nella prossima esperienza di governo, per rimuovere definitivamente i fattori di svantaggio costruendo una prospettiva duratura di sviluppo e occupazione produttiva nel Mezzogiorno.
Alla presentazione del libro il ministro Carlo Calenda ne ha discusso alcuni passaggi insieme agli autori e con il giudice emerito della Corte Costituzionale, Sabino Cassese. Il presidente del Consiglio di Stato, Alessandro Pajno, ha introdotto e coordinato il dibattito. Calenda ha affrontato il tema partendo dalla collaborazione che deve imprescindibilmente esserci tra Governo centrale e locale. “In questi anni – ha detto – spesso si è assistito a uno scontro tra quelle che erano le proposte dall’alto con quelle che erano le proposte dal basso. Tutto questo ha creato una grande incertezza”.