Next Tokyo, l’ecoquartiere che risponde al cambiamento climatico

L’architettura resiliente sulle coste del Pacifico deve affrontare un gran numero di sfide per rispondere ai cambiamenti climatici: l’innalzamento del livello delle acque, il passaggio di violenti tifoni, terremoti e devastanti tsunami, basta pensare al disastro nucleare di Fukushima per convincersi che il compito è davvero arduo.
Sfida che gli studi di architettura Fox e Robertson Associati raccolgono nella loro “Next Tokyo”: il progetto futuristico di un ecoquartiere che combina infrastrutture e architettura resiliente sfruttando diversi tipi di energie rinnovabili. Un progetto che comprende un’isola artificiale, una torre di 1600 m. e la produzione di energia on-site grazie a quella cinetica dei treni.
Scorrendo il progetto si incontra una infrastruttura per la difesa della zona costiera che funziona da cuscinetto, blocchi abitativi su un’isola artificiale che può ospitare mezzo milione di abitanti ed è inserita nel tessuto urbano in modo da ridurre al minimo i tempi di spostamento dei pendolari, durante i quali gli abitanti sarebbero in grave pericolo in caso di calamità.
In questa cornice vanno inserite altre soluzioni all’insegna dell’architettura resiliente e dell’efficienza. Una struttura modulare galleggiante composta da anelli esagonali pensata per la condivisione delle principali risorse come ad esempio l’acqua potabile, che può anche ospitare porticcioli e porzioni di terreno coltivabile, il tutto avrebbe come ulteriore protezione da eventi catastrofici un sistema di barriere frangiflutti e chiuse mobili. L’ecoquartiere sulla carta è dominato dalla Sky Mile Tower, una struttura residenziale ad alta densità di 1.600 m. che consiste nell’unione di 3 strutture minori interconnesse, che nell’insieme garantiscono elevatissime performance aerodinamiche grazie a specifiche aperture che diminuiscono la resistenza al passaggio delle correnti aeree. La “Nuova Tokyo” dovrebbe produrre anche energia on-site, catturando l’energia cinetica dai treni, tramite il fotovoltaico e l’eolico con microturbine installate nelle parti superiori della torre.