Sono stati più di 200 i partecipanti alla giornata di riflessione “La casa in Valle d’Aosta, entre histoire et innovation”, voluta dal CELVA in collaborazione con gli Ordini e i Collegi professionali. L’iniziativa, svoltasi oggi, venerdì 1° dicembre, al Théâtre de la Ville di Aosta, ha messo a confronto, in un evento espressamente voluto dagli enti locali, gli amministratori e i professionisti che operano nel campo della pianificazione territoriale e della progettazione. Obiettivo dell’incontro è stato promuovere da un lato le possibili risposte comuni alle sfide che propone oggi il mercato edilizio, e dall’altro far convivere tali esigenze con i limiti, normativi e regolamentari, relativi anche all’introduzione di nuove modalità costruttive in Valle d’Aosta.
L’evento ha dato spazio agli interventi di esperti in materia di architettura alpina, come il Presidente dell’associazione Architetti Arco Alpino, Alberto Winterle, l’antropologa Claudine Remacle, l’architetto e membro del Comitato provinciale per la cultura architettonica e il paesaggio della Provincia autonoma di Bolzano, Armando Ruinelli, il rappresentante dell’Ordine degli architetti della Valle d’Aosta Luciano Bonetti, che hanno incentrato il dibattito con i rappresentanti del CELVA e degli enti locali sull’evoluzione di tecnologie, forme e materiali per l’edificazione dei fabbricati e il recupero del patrimonio edilizio esistente. Le valutazioni hanno preso in considerazione i vincoli territoriali e culturali e il quadro normativo. Franco Manes, Presidente del CELVA, ha così introdotto i lavori: “I nostri uffici tecnici comunali ricevono un numero sempre crescente di richieste di chiarimento in merito alle nuove tecnologie edilizie e urbanistiche. La Valle d’Aosta ha potestà primaria in materia di urbanistica e, negli ultimi anni, la normativa edilizia ha subito profonde modifiche, proprio per cercare soluzioni alle evoluzioni tecnologiche. Tuttavia, il quadro normativo e gli strumenti urbanistici vigenti, regionali e comunali, non permettono sempre ai Comuni di dare delle risposte certe, né in senso positivo, né in negativo. Abbiamo voluto quindi affrontare questo tema nel suo insieme, e non per casi singoli, coinvolgendo decisori pubblici e professionisti. Questa giornata di riflessione è quindi la tappa conclusiva di un percorso comune, avviato all’inizio del 2017”.
Giovanni Barocco, Sindaco di Quart, ha proposto una diagnosi del contesto e alcune prospettive di sviluppo: “Dobbiamo lavorare su alcuni bisogni specifici, che ci segnalano amministratori e professionisti. Il Piano Territoriale Paesistico e i Piani Regolatori sono strumenti sui quali bisogna intervenire: espressione del tempo in cui sono stati concepiti, ora sono soggetti a un vero e proprio sovraccarico di norme. Bisogna inoltre snellire gli iter autorizzativi, con l’obiettivo di rispondere più efficacemente ai bisogni dei cittadini. Parlando poi di conferenze di pianificazione, gli Amministratori non devono essere considerati una sorta di controparte, bensì una parte che propone una visione e una conoscenza d’insieme del proprio territorio.” Inoltre, ha proseguito, “è auspicabile sostenere una crescita culturale allargata di tutti i portatori d’interesse, attraverso azioni di informazione e di formazione sull’evoluzione dell’architettura e sulle nuove tipologie e tecnologie. Dobbiamo promuovere la circolazione delle idee e combattere in alcuni casi la resistenza al cambiamento. Un appuntamento come quello di oggi può allora essere il primo di una serie di incontri annuali tra gli esperti del settore e tutti i portatori d’interesse”, quali cittadini, imprese e artigiani del settore, amministratori, dirigenti e tecnici degli enti locali, uffici sanitari e rappresentanti dell’Azienda USL della Valle d’Aosta, oltre che le strutture regionali competenti.
A questo proposito, il CELVA sta lavorando, insieme agli ordini e ai collegi, su una “carta d’intenti” che analizzi la normativa regionale e i vincoli che ne derivano, definendo lo scenario sul quale elaborare degli elementi prioritari di intervento, dando sempre più importanza al momento del progetto. Prendendo in esame la legge regionale n. 11 del 1998 in materia di urbanistica e di pianificazione territoriale, ne sono derivate possibili semplificazioni in materia di regole igienico-sanitari, nonché l’introduzione di opportuni adeguamenti alla normativa paesaggistica e normativo. È inoltre necessario rivalutare il peso del regolamento edilizio e l’impegno delle commissioni edilizie che, a seguito di opportune modifiche normative, potrebbero essere opportunamente ripensate e razionalizzate a livello di ambito territoriale. In merito poi al recupero del patrimonio storico, CELVA e ordini professionali ritengono necessario puntare sul riuso degli edifici, attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie che permettono il mantenimento degli elementi tipologici e formali che caratterizzano l’edificio nei suoi caratteri fondamentali, e che ne permettendone la fattibilità tecnica e la riduzione dei costi.
“La casa in Valle d’Aosta, entre histoire et innovation” è stata l’occasione per avviare una nuova collaborazione tra il CELVA e la Fondazione Sistema Ollignan Onlus, la quale negli ultimi mesi ha sviluppato un progetto sull’utilizzo dei materiali della tradizione edilizia valdostana. I manufatti realizzati dagli utenti del centro sono stati presentati nel corso dell’evento. Dato inoltre il valore formativo e di orientamento del convegno, erano presenti anche gli studenti delle classi 4^ dell’Istituzione scolastica di istruzione tecnica “Innocenzo Manzetti” di Aosta, che hanno avuto la possibilità di approfondire i futuri temi di lavoro sui quali si troveranno ad operare in futuro.