E’ stata lanciata dalla Commissione europea una consultazione pubblica sulle notizie false e la disinformazione on-line. E’ stato quindi istituito un team di esperti ad alto livello che rappresenta il mondo accademico, il web, i mezzi d’informazione e le organizzazioni della società civile, che contribuiranno alla definizione di una strategia dell’Ue per contrastare la diffusione delle cosiddette fake news. La libertà di ricevere e dare informazioni declinabili e il plurali è sacrosanta, tuttavia oggi il flusso della disinformazione è diventato incontenibile, da qui la necessità di nuovi strumenti per individuare le notizie false, accrescendo la credibilità e la fiducia di quanto viene veicolato on-line senza tuttavia diminuirne la libertà.
Le piattaforme on-line ed altri servizi internet offrono svariati modi di mettersi in contatto, discutere e raccogliere informazioni. La diffusione di notizie volutamente fuorvianti, però, è un problema sempre sentito e trasversale che spesso incide sulla percezione della realtà. A tale riguardo il vicepresidente della Commissione europea e commissario responsabile per il Mercato unico digitale, Andrus Ansip, ha detto: “Dobbiamo trovare il giusto equilibrio tra libertà di espressione, pluralismo dei media e diritto dei cittadini a informazioni diverse e affidabili. Tutti i soggetti interessati, come le piattaforme informatiche e i media, dovrebbero partecipare alla ricerca della soluzione.”
Cittadini, social media, organi di stampa (emittenti, testate giornalistiche, agenzie di stampa, media on-line e verificatori), ricercatori e autorità pubbliche sono tutti invitati ad esprimere il loro parere durante la consultazione pubblica che si terrà fino a metà febbraio 2018. L’iniziativa intende raccogliere pareri sulle azioni che l’Ue può intraprendere per offrire ai cittadini strumenti efficaci all’individuazione di informazioni affidabili, consone alle sfide dell’era digitale.
I contributi potranno riguardare tre diversi ambiti: la portata del problema, ossia in che modo cittadini e parti interessate percepiscono le notizie false, quanto sono consapevoli della disinformazione on-line e in che misura si fidano dei diversi media; la valutazione delle misure già adottate dalle piattaforme, dai mezzi d’informazione e dalle organizzazioni della società civile per combattere la diffusione di notizie false online e i pareri sui ruoli e sulle responsabilità delle parti interessate; possibili azioni future per migliorare l’accesso dei cittadini ad informazioni affidabili e verificate, contrastando la diffusione della disinformazione sul web. La consultazione riguarda solo le notizie false e la disinformazione online caratterizzate da contenuti di per sé non illeciti e quindi non soggetti a misure legislative e di autoregolamentazione nazionali o della stessa Unione europea.