Nella mattinata di ieri giovedì 19 ottobre, presso l’Auditorium della Fondazione Maxxi di Roma, è stato presentato il Rapporto Annuale di Federculture: “Impresa Cultura Creatività Partecipazione Competitività”.
La ricerca condotta da Federculture fornisce una fotografia nitida dello sviluppo che ha interessato il settore culturale del nostro Paese nell’ultimo anno, i dati hanno evidenziato una crescita in termini positivi come affermato da Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione MAXXI, nel saluto di apertura dei lavori:
“Con questo rapporto registriamo una ripresa incoraggiante dopo anni di crisi, una ripresa della centralità delle politiche culturali nell’agenda di governo, questo il dato più importante. Lungimirante la scelta del Ministro dei beni culturali di scommettere su modelli organizzativi che hanno un principio privatistico ma per valorizzare un patrimonio culturale che vuole e deve rimanere pubblico.”
La cultura è tornata ad essere una risorsa dopo anni di stasi e lo dimostrano i dati del rapporto annuale.
Secondo quanto afferma Federico Bocci, Direttore di Federculture: “La spesa delle famiglie per cultura e ricreazione è cresciuta del 4% rispetto al 2014”.
Il tema della gestione dell’impresa culturale è fondamentale per la tutela e la valorizzazione del territorio attraverso politiche strategiche che possano guardare alla cultura come servizio pubblico.
Iniziative lodevoli come le domeniche gratuite nei musei statali o il cinema a due euro hanno permesso una maggiore fruizione del patrimonio culturale con una partecipazione considerevole dei cittadini soprattutto nei giovani.
Fra i vari interventi quello di Ermete Realacci, Presidente della Fondazione SYMBOLA, ha sottolineato il ruolo primario dei piccoli comuni e la loro funzione determinante nella diffusione della cultura, rappresentando il nostro DNA nel mondo.
L’Italia fra l’altro è l’unico paese membro ad avere un programma operativo nazionale interamente dedicato alla cultura che ha visto l’investimento di €490,9 MLN.
Il sostegno al consumo culturale può rappresentare una svolta, portando risorse inaspettate e una salutare competizione che stimoli curiosità verso il futuro e dia una maggiore consapevolezza dei proprio “mezzi”.
Negli ultimi due anni c’è stata una significativa inversione di tendenza nei consumi culturali; una crescita che auspichiamo possa essere costante.
A tal proposito ricordiamo le parole del Presidente Carlo Azeglio Ciampi sostenitore dello sviluppo culturale e scientifico: “Investire sulla cultura, credere nella cultura, è una necessità per noi italiani. Se funzionano i nostri musei, se funziona il nostro cinema, il nostro teatro, la musica, allora funziona meglio tutta la società italiana e, con essa, l’economia”.