Definite in vario modo, le smart city devono essere intese soprattutto come “città a misura d’uomo” e non esclusivamente come dimensioni urbane ipertecnologizzate. Ecco perché identificarle soltanto con le megalopoli internazionali sarebbe un errore. In realtà anche i piccoli centri possono essere e/o diventare smart. Un ottimo esempio in tal senso è rappresentato dall’Emilia Romagna che non possiede, appunto, metropoli sconfinate. Lo dimostra, in particolare, la prima edizione di “SmartER RACE”, il premio per le realtà urbane più innovative e sostenibili, generalmente di dimensioni medio-piccole, che si muovono celermente verso il “100% digitale a zero differenze”. Non a caso, la “SmartER RACE” si è conclusa con 19 realtà premiate, 3 Unioni di Comuni e 16 Comuni(sui 331 valutati nel 2018), esaminate con un indice sintetico di misurazione della “smartness” del territorio, elaborato sulla base di 131 indicatori, con lo scopo di valorizzare le strategie e le azioni delle realtà locali indirizzate all’obiettivo di coniugare innovazione tecnologica con sostenibilità ambientale e collaborazione civica.
“L’Agenda Digitale dell’Emilia Romagna, infatti, ha allargato il proprio campo d’azione individuando attraverso SmartER le priorità del prossimo futuro, prima fra tutte quella delle competenze e del capitale umano”, ha affermato soddisfatto Dimitri Tartari, del Coordinamento Agenda Digitale Emilia-Romagna. Commentando i risultati, l’Assessore regionale ai trasporti, reti infrastrutture materiali e immateriali, programmazione territoriale e agenda digitale, Raffaele Donini ha dichiarato: “Siamo in gara per portare tutto il territorio a competere con le aree più evolute d’Europa”.
Promossa dalla Regione Emilia Romagna e dall’Agenda Digitale in collaborazione con Ervet, EY e Lepida e con il patrocinio dell’Anci regionale, l’indagine ha evidenziato dati incoraggianti: 80 Comuni della regione hanno fatto registrare uno sviluppo armonico e integrato, accompagnato da un ottimale decorso delle politiche di innovazione del digitale. Altri 80 Comuni hanno registrato benessere analogico, ossia un buon contesto, segnato però da criticità insorte negli aspetti innovativi; 68 Comuni sono invece definiti città del riscatto smart, città che nonostante un contesto non favorevole hanno investito e ottenuto buoni risultati nell’ambito del digitale.
Nell’ottica del raggiungimento dell’obiettivo di un territorio al 100% di digitale con zero differenze tra luoghi, persone e città, scopo con cui è nato il premio SmartER Race, appare particolarmente confortante il dato emerso in riferimento alle comunità montane locali: sono 22, infatti, i Comuni montani (su 119 totali) che hanno raggiunto risultati superiori alla media nazionale (18%). Ottimo, invece, il risultato dei capoluoghi, tutti al di sopra della media, ma anche dei Comuni medio-grandi (79% sopra la media), a conferma del posizionamento alto della regione Emilia Romagna nella classifica nazionale dedicata alla digitalizzazione del territorio.