Quale contributo alla celebrazione del 60° anniversario dell’UE, e al Vertice del 25 marzo a Roma, la Commissione europea ha adottato il Libro bianco sul “Futuro dell’Europa Riflessioni e scenari per l’UE a 27 verso il 2025”, cui seguirà una serie di documenti di riflessione (sullo sviluppo della dimensione sociale dell’Europa, l’approfondimento dell’Unione economica e monetaria sulla base della relazione dei cinque presidenti del giugno 2015, la gestione della globalizzazione, il futuro della difesa europea, il futuro delle finanze dell’UE) che esporranno idee, proposte, opzioni e scenari diversi per l’Europa nel 2025, senza presentare, a questo stadio, decisioni definitive. “Il tutto è partito dalla visione di Altiero Spinelli e Ernesto Rossi – ricorda il Libro bianco – prigionieri politici confinati dal regime fascista sull’isola di Ventotene durante la seconda guerra mondiale. Il loro manifesto Per un’Europa libera prospettava un luogo in cui alleati e avversari si sarebbero riuniti per garantire che le “vecchie assurdità” dell’Europa non risorgessero più” . Ora sono trascorsi 60 anni da quando i padri fondatori dell’Europa hanno deciso di unire il continente con la forza del diritto, piuttosto che con le forze armate. “Possiamo andare fieri di quanto abbiamo realizzato da allora – ha sottolineato il Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker – Il nostro giorno peggiore del 2017 sarà in ogni caso di gran lunga migliore rispetto a uno qualsiasi dei giorni che i nostri antenati hanno trascorso sul campo di battaglia. Ora è il momento della leadership, dell’unità e della volontà comune. Il Libro bianco della Commissione è l’inizio del processo, non la fine. Spero che adesso verrà avviato un dibattito onesto e di vasta portata. Una volta definita la funzione, la forma seguirà. Il futuro dell’Europa è nelle nostre mani”.
L’Europa possiede il mercato unico più grande del mondo e la seconda moneta più utilizzata. E’ la pincipale potenza commerciale e il primo donatore di aiuti umanitari e allo sviluppo. Tuttavia, a mano a mano che le altre parti del mondo si espandono, il peso mondiale dell’Europa diminuisce. La popolazione e il peso economico dell’Europa diminuiscono. La crisi finanziaria ed economica mondiale scoppiata negli USA ha scosso l’Europa fino alle fondamenta, e la ripresa è ancora distribuita in modo non uniforme: da qui dubbi circa la capacità dell’economia sociale di mercato dell’Ue di mantenere la promessa di non lasciar indietro nessuno. Il Libro bianco esamina anche il modo in cui l’Europa cambierà per impatto delle nuove tecnologie (sulla società e l’occupazione), globalizzazione. Si sofferma sulle maggiori minacce e preoccupazioni per la sicurezza e le frontiere, e sull’ascesa del populismo, ecc..La prosperità dell’Europa forza globale positiva – sottolinea – continuerà a dipendere dalla sua apertura e dai forti legami con i partner. A questo punto c’è da restare uniti e ottenere migliori risultati.
“Troppo spesso – si evidenzia – il dibattito sul futuro dell’Europa si è ridotto ad una scelta binaria tra più o meno Europa. Questo approccio è fuorviante e semplicistico: le possibilità contemplate variano dallo status quo a un cambiamento del raggio di azione e delle priorità fino a un balzo parziale o collettivo in avanti”. Il Libro bianco delinea, quindi, cinque scenari, ognuno dei quali fornisce uno spaccato di quello che potrebbe essere lo stato dell’Unione da qui al 2025, a seconda delle scelte che l’Europa effettuerà. Gli scenari – viene precisato – hanno carattere illustrativo, e intendono stimolare la riflessione; non si escludono a vicenda né hanno pretese di esaustività. Ne viene fuori un’Unione – potenzialmente a più possibili cerchi concentrici – a geometria variabile anche più ampia di quella odierna.
E’ un libro bianco, didascalico, che presenta ben cinque strade per il futuro dell’Europa senza sottolineare alcuna scelta politica della Commissione. E’ quindi un po’ deludente se si ritiene che c’è una sola vera opzione – rafforzare l’Unione europea (visto che c’è ancora molto da fare per costruire politiche comuni efficaci su lavoro, investimenti, fisco, ambiente, immigrazione e agenda sociale) – e che la Commissione non è un organismo burocratico, ma politico, e che in quanto tale deve assumersi le proprie responsabilità. E’ un po’ deludente se si auspica la scelta di avanzare verso un’UE a doppia velocità – con un nucleo forte al centro- aperta anche alla visione di un’UE quali Stati Uniti d’Europa.
Anche Luca Visentini, Segretario generale della Confederazione europea dei sindacati, trova questo Libro bianco “timido e scoraggiante. Il fatto che la Commissione europea non possa presentare altro che riflessioni e scenari, con (per ciascuno) un riassunto di svantaggi e inconvenienti, ci mostra a che punto il futuro sia incerto. La Commissione sembra aver rinunciato a ogni tentativo di prendere il comando e invita semplicemente ciascuno a dibattere delle opzioni. Potrebbe essere una politica realista ma questo indica, in ogni caso, il livello di divisione che regna nell’ambito dell’Unione europea. Spero che Juncker sia più ambizioso. Nessuno di questi scenari contiene quello di cui i lavoratori hanno bisogno e che è rivendicato da sindacati e società civile, cioè, un’Europa più equa, più sostenibile, più democratica e inclusiva. La dimensione sociale è appena menzionata. Anche lo scenario “Fare di più insieme” è debole perché riguarda solo la zona euro e gli Stati desiderosi di farvi parte. Nell’interesse dell’UE, posso solo sperare che la Dichiarazione del Consiglio sul futuro dell’Europa sia più forte e più chiara. Ora spetta ai Capi di stato e di governo – che si riuniranno a Roma il 25 marzo.- di prendere la situazione in mano”. Ciò detto, resta comunque la cosa positiva che il Libro bianco può essere uno stimolo a un dibattito vero su “cosa vogliamo fare di questa Europa dopo Brexit e in presenza di attacchi anche dall’esterno”?
Qui di seguito, i cinque scenari – da esso prospettati – nella sintesi del Comunicato stampa della stessa Commissione europea.
Scenario 1: Avanti così – L’UE a 27 si concentra sugli Orientamenti della Commissione Juncker e sulla Dichiarazione di Bratislava dei 27 Stati membri nel 2016. Entro il 2025 “gli europei guideranno automobili automatizzate e connesse, ma potranno incontrare problemi all’attraversamento delle frontiere a causa del persistere di ostacoli giuridici e tecnici; nella maggior parte dei casi gli europei attraverseranno le frontiere senza essere sottoposti a controlli; a causa del rafforzamento dei controlli di sicurezza sarà necessario recarsi all’aeroporto o alla stazione ferroviaria con largo anticipo sull’orario di partenza”.
Scenario 2: Solo il mercato unico – L’UE a 27 si rifocalizza progressivamente sul mercato unico . Entro il 2025 “i controlli periodici complicheranno l’attraversamento delle frontiere per motivi di lavoro o per turismo; sarà più difficile trovare lavoro all’estero e il trasferimento dei diritti pensionistici verso un altro Stato non sarà garantito; chi si ammalerà all’estero sarà costretto a pagare fatture mediche elevate; gli europei sono restii a utilizzare automobili connesse a causa dell’assenza di norme e di standard tecnici a livello dell’UE”.
Scenario 3: Chi vuole di più fa di più – L’UE a 27 continua secondo la linea attuale, ma consente agli Stati membri che lo desiderano di fare di più assieme in ambiti specifici come la difesa, la sicurezza interna o le questioni sociali. Emergeranno una o più “coalizioni di volenterosi”. Entro il 2025 “15 Stati membri istituiranno un corpo di polizia e un corpo di magistrati per contrastare le attività criminali transfrontaliere; le informazioni sulla sicurezza saranno scambiate in tempo reale e le banche dati nazionali saranno completamente interconnesse; le auto connesse sono di uso diffuso nei 12 Stati membri che hanno concordato di armonizzare le norme sulla responsabilità civile e gli standard tecnici”.
Scenario 4: Fare meno in modo più efficiente – L’attenzione e le risorse limitate sono concentrate su un numero ristretto di settori. Entro il 2025 “un’Autorità europea per le telecomunicazioni sarà abilitata a liberare frequenze per i servizi di comunicazione transfrontalieri, come quelli utilizzati dalle automobili connesse – essa inoltre tutelerà i diritti degli utenti di telefonia mobile e di internet, ovunque si trovino nell’UE; una nuova Agenzia europea per la lotta contro il terrorismo contribuirà a scoraggiare e prevenire gravi attentati grazie al monitoraggio e alla segnalazione sistematiche dei sospetti”.
Scenario 5: Fare molto di più insieme – Gli Stati membri decidono di condividere in misura maggiore poteri, risorse e processi decisionali in tutti gli ambiti. Entro il 2025 “gli europei che desidereranno reclamare contro una proposta relativa a un progetto di turbina eolica finanziato dall’UE nella loro zona faticheranno a mettersi in contatto con l’autorità responsabile poiché saranno indirizzati alle competenti autorità europee; le automobili connesse circoleranno senza problemi in tutta Europa grazie a norme chiare applicabili in tutta l’UE; i conducenti possono rivolgersi a un’agenzia dell’UE responsabile di far rispettare le regole”.