Case vecchie, costruite con criteri ormai superati e che non tengono conto delle vulnerabilità che nel tempo il nostro territorio ha dimostrato di avere. È un patrimonio da tenere sotto osservazione quello degli edifici a uso residenziale. Tanto più visti i recenti sismi ad Amatrice, di cui il 24 si commemorerà la prima scossa, e nel centro Italia. A mettere in luce la vetustà delle abitazioni italiane è l’Istat, l’istituto nazionale di statistica, che ha recentemente pubblicato la Mappa dei rischi naturali in Italia realizzata insieme a Casa Italia.
L’Istat e Casa Italia – la struttura di missione inaugurata dalla presidenza del Consiglio per la messa in sicurezza del territorio nazionale – hanno appena reso disponibile una mappa interattiva sui rischi naturali in Italia: per ciascuno degli 8mila comuni nazionali vengono forniti i dati sul rischio sismico, idrogeologico e (per alcuni) vulcanico, corredati da ulteriori informazioni demografiche, abitative, territoriali e geografiche.
Tali informazioni integrano dati provenienti da varie fonti istituzionali: Istat, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Per ciascun Comune i dati sul rischio sismico, idrogeologico e, per alcuni, vulcanico, sono corredati da informazioni demografiche, abitative, territoriali e geografiche.
La sezione “Indicatori” consente la visualizzazione e l’estrazione di oltre 140 variabili a livello comunale relative a: superficie e altre caratteristiche territoriali; rischio sismico, idrogeologico (frane e alluvioni) e vulcanico; stato degli edifici a uso residenziale e delle abitazioni (tipo di materiale utilizzato per la costruzione, numero dei piani fuori terra, epoca di costruzione dei fabbricati e distribuzione delle abitazioni per tipologia di occupanti); numero dei beni culturali presenti nel territorio comunale; indicatori demografici di contesto, quali variazione della popolazione, densità abitativa, indici di vecchiaia e di dipendenza strutturale, vulnerabilità sociale e materiale e numerose altre variabili. È anche possibile visualizzare e scaricare un report di sintesi che fornisce un colpo d’occhio sullo stato dei rischi naturali dei Comuni italiani, anche attraverso visualizzazioni grafiche.
La sezione “Cartografia” permette invece di produrre mappe interattive delle variabili a livello comunale su oltre 20 principali tematiche informative.
Molto ricco è il set di metadati riferiti a dati e indicatori – anch’esso navigabile interattivamente – che ne descrive contenuto, fonti, aspetti metodologici e link di approfondimento.