Il fabbisogno del primo semestre di quest’anno mostra un valore pari a 33.374 milioni, in riduzione di circa 7.900 milioni rispetto a quello registrato nel periodo gennaio-giugno dello scorso anno.
I dati hanno evidenziato un aumento degli incassi pari a circa 1.700 milioni cui ha contribuito in misura significativa il buon andamento degli incassi fiscali tramite F24 per circa 700 milioni e il versamento dell’ulteriore dividendo da parte della Cassa Depositi e Prestiti per 805 milioni di euro.
Al risultato positivo ha poi concorso una contrazione dei pagamenti di circa 800 milioni, dovuta principalmente ai minori prelevamenti dai conti di tesoreria intestati agli Enti territoriali e ad una più contenuta spesa per interessi sui titoli di Stato.
Il quadro generale riassuntivo del bilancio dello Stato fa riferimento a diversi risultati differenziali: il risparmio pubblico, ovvero il saldo della parte corrente del conto economico, ottenuto come differenza tra le entrate correnti (tributarie ed extra-tributarie) e le spese correnti; l’indebitamento (o accreditamento) netto, cioè il saldo del conto economico, originato dalla differenza tra le entrate finali, al netto della riscossione dei crediti, e le spese finali, al netto delle acquisizioni di attività finanziarie. Vi è poi saldo netto da finanziare (o da impiegare), che è il risultato della differenza tra le entrate finali (i primi tre titoli delle entrate) e le spese finali (i primi due titoli delle spese); il ricorso al mercato, che è pari alla differenza tra le entrate finali e le spese complessive (comprensive, perciò, delle spese per rimborso prestiti). Il conto di cassa del settore statale origina dal consolidamento tra i flussi generati dal bilancio dello Stato e quelli relativi alla gestione di tesoreria statale. La gestione di tesoreria rileva le movimentazioni (accrediti e prelievi) dei conti correnti e delle contabilità speciali intestati alle diverse Amministrazioni e alle strutture delegate. Il saldo di riferimento è, infine, il fabbisogno (o disponibilità) del settore statale, che misura l’eccedenza dei pagamenti rispetto agli incassi (anche il contrario) con riferimento al complesso delle operazioni correnti, in conto capitale e finanziarie.