E’ partito l’avviso pubblico per un nuovo dispositivo di aiuto alimentare che mette a disposizione 700mila euro in favore di enti del Terzo settore attivi a Milano per l’acquisto e la distribuzione di derrate alimentari alle fasce deboli della popolazione.
Il primo Dispositivo di aiuto alimentare avviato lo scorso 16 marzo, e rimasto operativo fino al 29 giugno e ha consentito di distribuire 616 tonnellate di cibo equivalenti a 1.600.000 pasti: sono state oltre 45.100 le consegne di pacchi effettuate, per un peso medio di 13 chili, che hanno raggiunto settimanalmente più di 6.300 famiglie, oltre 20.700 persone.
Il Comune di Milano intende proseguire l’impegno per contrastare gli effetti della pandemia da Covid-19 e in attuazione della Food policy riattiva il meccanismo di supporto alimentare che ha mostrato la sua efficacia a primavera, adattandolo al periodo attuale e rafforzando l’azione degli enti del Terzo settore che, a differenza di marzo, non hanno dovuto sospendere le attività.
“Nelle scorse settimane abbiamo valutato i bisogni della città, delle famiglie e delle persone sole in questo momento di lockdown, commentano la Vicesindaco con delega alla Food policy Anna Scavuzzo e l’Ass. alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti, e quale fosse la forma più efficace per raggiungere le persone in difficoltà. Quelli che stiamo mettendo in campo non sono servizi ordinari e, nonostante comportino uno sforzo non indifferente da parte dell’Amministrazione abbiamo ritenuto giusto e utile riproporli. La straordinaria risposta di marzo trova oggi una nuova modalità di distribuzione in grado di rispondere alle esigenze e di tener vivo il grande lavoro di collaborazione e il know-how acquisito in relazione alle necessità e ai bisogni che le persone stanno esprimendo”. L’avviso pubblico è finalizzato all’individuazione delle progettualità in essere, a livello cittadino, secondo l’ottica del potenziamento delle pratiche esistenti e i contributi erogati dovranno essere utilizzati per il 90% per l’acquisto di derrate alimentari.
Le famiglie beneficiarie degli aiuti alimentari acquistati saranno composte sia dai nuclei già in carico all’ente del Terzo settore sia da ulteriori beneficiari segnalati dal COC della Protezione civile Milano aiuta. Per favorire un’equa distribuzione verranno concessi contributi ad un massimo di 9 soggetti equamente distribuiti in città, le proposte potranno essere presentate da associazioni, enti ed istituzioni del Terzo settore che svolgano attività sociali nel contesto cittadino a favore delle fasce deboli della popolazione da non meno di 3 anni.
È ripartita anche l’attività di Milano aiuta, la rete di associazioni, imprese e cooperative che, sotto la regia del Comune, si sono rese disponibili ad aiutare gli anziani, le persone più fragili e in isolamento in questo periodo di emergenza sanitaria. Chiamando il contact center del Comune, dal lunedì al sabato in orario 8-20 al n.tel. 020202 si potranno ottenere informazioni relative all’emergenza e alle offerte messe in campo: si può fare richiesta di spesa e farmaci a domicilio, di assistenza domiciliare, di accompagnamento e trasporto per visite e commissioni urgenti. Quando il servizio verrà avviato si potrà anche segnalare il bisogno di un pasto gratuito distribuito attraverso il nuovo Dispositivo di aiuto alimentare. L’informazione sull’offerta disponibile in città verrà man mano implementata: anche da privati già attivi durante lo scorso lockdown e che si sono resi disponibili e l’indirizzo milanoaiuta@comune.milano.it, riattivato da poco, raccoglie le nuove adesioni. Le richieste verranno gestite, in collaborazione con la Protezione civile, dagli uffici dell’Ass. alle Politiche sociali collegato al territorio dei nove municipi in modo da garantire una risposta che contempli anche i servizi di prossimità, il lavoro dei servizi sociali territoriali, della rete WeMi e l’attività dei custodi sociali. Per informazioni è possibile consultare il sito del Comune di Milano alla pagina dedicata Milano aiuta https://www.comune.milano.it/web/milanoaiuta.
Fonte: Comune di Milano