Parte l’edizione 2017 della Milano Design Week e all’interno di questa manifestazione si sviluppa White in the House, il progetto evento di Oikos, dove il bianco è al centro delle attenzioni di artisti di tutto il mondo che accenderanno, per tutti coloro che lo vorranno, la loro idea di bianco.
I ricami sinuosi di Zaha Hadid, la scala di Patricia Urquiola, l’installazione in progress di Daniel Libeskind, e la stanza degli abbracci di Boeri sono alcune opere di grandi artisti internazionali che illumineranno con il loro particolare senso di bianco.
Dalle grandi star dell’architettura mondiale per passare agli studenti dell’Accademia di Brera; le grandi star si fondono ai giovani design emergenti o addirittura alle prime armi, per interpretare la propria idea di bianco in una simbiosi che non ha eguali e dove la sintonia è rappresentata, non solo dall’essere star o meno, ma dalla comunione di culture diverse che si intrecciano per rappresentate la propria idea di arte e di bianco.
White in the City rappresenta anche il culmine di un progetto di lavoro e di ricerca con la materia durato decenni e curato da Oikos. Infatti, partendo dall’idea che non esiste un bianco assoluto, né un modo unico di rappresentarlo, si è arrivati a creare una collezione di 205 diversi tipi di bianco con diverse tonalità e sfumature che sono un espressione per decorare l’ambiente e non imbrattarlo. Il tutto nel segno del benessere, della bellezza e dell’arte e, ovviamente, di Milano. Dopo l’Expo la città meneghina è da considerarsi una nuova eldorado per ciò che concerne il benessere artistico e culturale a livello mondiale. Insomma, una fucina di stimolazioni che rendono la città il massimo sotto l’aspetto dell’innovazione artistica in senso lato. C’è un grande desiderio di unire le sinergie presenti sul campo per produrre il futuro della nostra società.
E per tutta la serie di opere “in bianco” rappresentate in questa settimana sarà possibile esprimere il proprio voto decretando, così, l’opera più amata di White in the City…