Nel 2011 il Natural resource defence council, organizzazione non governativa americana, pubblicava il rapporto ‘Thirsty for answers: preparing for the water-related impacts of climate change in american cities’ sul fenomeno dell’innalzamento del livello del mare negli Stati Uniti. Già allora lo studio metteva in guardia dai rischi d’inondazione delle aree costiere più vulnerabili e individuava dodici centri costieri maggiormente a rischio: New York, Boston, San Francisco, Los Angeles, Miami, New Orleans tra quelli più importanti. A qualche anno di distanza, alcune di queste grandi città hanno cominciato a mettere in pratica una serie di azioni di prevenzione allo scopo di aumentare la resilienza dei loro territori costieri urbani contro i rischi d’inondazione.
È così che anche la Grande Mela si attrezza contro gli effetti indotti dai cambiamenti climatici. Lo studio di architettura DFA di New York ha appena svelato il progetto per la realizzazione di 19 torri cilindriche nel centro di Manhattan. La novità sta nel fatto che le strutture sono state pensate per essere costruite a circa 2 metri sopra il livello del mare. Una soluzione che dovrebbe risolvere sia la mancanza di alloggi a prezzi accessibili sia la necessità di proporre edifici resistenti alle inondazioni.
Le torri, caratterizzate da facciate in lattice e interamente ricoperte di vegetazione, offriranno appartamenti, spazi ricreativi e commerciali, e dovrebbero essere realizzate in un sito attualmente occupato da parcheggi per auto e da un campo da calcio.
L’intero sviluppo dovrebbe funzionare come un’isola galleggiante in caso di alluvione. E’ infatti previsto un percorso sopraelevato che, in caso di emergenza, collegherà i singoli padiglioni.
“Dopo il 2050, quando le inondazioni si faranno regolari e, stando alle previsioni, inizieranno a inghiottire parte della costa newyorkese, il nostro progetto si trasformerà in una sorta di isola galleggiante con nuovi percorsi che collegheranno il complesso a Manhattan.” dichiara lo studio DFA.
Il progetto viene descritto come una soluzione a lungo termine che “salvaguarderà la città dai cambiamenti climatici, proteggendo le generazioni future.”