Non solo periferie nelle preoccupazioni dei Sindaci italiani in questi giorni. C’è un’altra questione che turba i sonni degli amministratori locali: la circolare del Ministero dell’interno che prevede il contrasto severo nei confronti delle occupazioni abusive. Tutte le città, soprattutto quelle di medie e grandi dimensioni, sono alle prese con il problema di gestire le conseguenze delle nuove disposizioni. In primo luogo, sul fronte caldo dell’emergenza abitativa, ci sono le due capitali del Belpaese, quella politica – Roma – e quella economica – Milano.
“Un censimento preciso delle persone e dei nuclei familiari presenti nelle occupazioni è in corso. Grazie a un accordo con la Prefettura abbiamo un protocollo operativo su come realizzarlo. Per le politiche sociali è fondamentale per individuare i nuclei in condizioni di fragilità che hanno diritto a un assistenza da parte dell’ente locale insieme alla Regione”. Così l’assessore al Sociale di Roma, Laura Baldassarre, che aggiunge: “Se la circolare del Viminale sugli sgomberi è troppo dura? Nella gerarchia delle fonti c’è prima una legge nazionale che prevede che dei livelli di assistenza debbano essere garantiti dai Comuni insieme alle Regioni. Per i numeri che ci sono in città noi da soli, come Roma Capitale, non possiamo farcela. Nel frattempo abbiamo approntato tutti gli strumenti per risolvere il problema, anche senza dividere i nuclei familiari, che era un vulnus storico del sistema di accoglienza di Roma. Ora abbiamo un servizio che consente un’assistenza, un sostegno temporaneo per due anni alle famiglie fragili. Vogliamo mettere in circolazione anche tutte le metà abitative non utilizzate del patrimonio di Roma Capitale, altre che potremo acquisire anche grazie alla Regione e i beni confiscati e sequestrati alla criminalità. Parallelamente si sta lavorando tantissimo per far scorrere le liste d’attesa (per le case popolari, ndr).
Argomentazioni che trovano eco nelle parole del presidente dell’Anci, Antonio Decaro: “Si veda cosa è successo a Roma – afferma – dove lo sgombero fatto dal prefetto creò una serie di problemi. Si rischia che a ogni sgombero accada quello che è accaduto lì. I Sindaci si aspettano iniziative che risolvano l’emergenza abitativa che c’è soprattutto nei grandi centri. Noi chiediamo un’attenzione particolare sull’emergenza abitativa – sottolinea Decaro – Ci sono fondi bloccati perché Stato e Regioni si devono mettere d’accordo; ci sono case sequestrate alla criminalità che le prefetture non mettono a disposizione; ci sono fondi per ristrutturare le case confiscate ma Viminale e Agenzia per i beni confiscati non riescono sbloccarli; ci sono fondi del Pon legalità per il Meridione da usare per la riqualificazione di case sequestrate alla criminalità, ma le Regioni non li mettono a disposizione. C’è un’ottima legge del 2014 che permette di avere dall’Agenzia del Demanio degli immobili per l’emergenza abitativa, ma noi Comuni non abbiamo fondi per poterli ristrutturare. Non solo. Una circolare non può superare una norma – sottolinea Decaro – C’è un decreto che prevede concertazione nell’ambito del comitato metropolitano per la sicurezza urbana nel quale si fa pianificazione degli sgomberi tra prefettura, Comune, Regione e forze dell’ordine individuando soluzioni alternative. La circolare, superando la normativa, dice che il prefetto sgombera e poi il Comune pensa a una soluzione alternativa e ciò significa dover lavorare sull’emergenza”.
Sulla medesima lunghezza d’onda il Comune di Milano che, per bocca dell’assessore alla Casa, Gabriele Rabaiotti, pone l’accento sui successi finora conseguiti nonostante le difficoltà e in vista dell’applicazione delle disposizioni della circolare ministeriale. “Secondo il censimento realizzato da MM, la società comunale che gestisce le case Popolari – chiarisce Rabaiotti – gli occupanti abusivi sono circa 1.130, un numero che si è ridotto di circa 700 unità da quando il Comune amministra le proprie case di edilizia pubblica. Mentre con Aler, la società che gestisce le case popolari della Regione, la crescita delle occupazioni è esponenziale”.