Nel 2015 e nel 2016 l’istruzione e la formazione professionale (IeFP) ha segnato un passo diverso rispetto al passato: per 4 studenti su 10 è diventata infatti la prima scelta per la prosecuzione degli studi con il 44,4% di iscritti 14enni al primo anno. Vediamo inoltre che il sistema duale sembra rappresentare un adeguato strumento di contenimento della dispersione formativa con il 55,6% degli iscritti provenienti da percorsi scolastici meno regolari.
Questo è quanto rilevato dal Monitoraggio, giunto alla 15° edizione, realizzato da Inapp per conto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, illustrato due giorni fa a Roma dal sottosegretario al Lavoro Luigi Bobba e dal presidente dell’Inapp Stefano Sacchi. I Report, inoltre, sono stati presentati integralmente ieri a Verona, nell’ambito della manifestazione “Job & Orienta”.
Dai due studi vediamo che la partecipazione al Sistema IeFP conferma un trend in lieve diminuzione (-7.000 unità) rispetto alle precedenti annualità. Nell’anno formativo 2015/2016 si contano 322.322 iscritti, 308.328 ai percorsi triennali, 13.994 ai percorsi del IV anno.
I Centri accreditati accolgono il 44,8% degli studenti, gli Istituti professionali di Stato registrano il 49,1% nei percorsi in sussidiarietà integrativa, mentre nella sussidiarietà complementare gli iscritti rappresentano il 6,1% del totale. Per quanto riguarda il genere, dal monitoraggio emerge che la IeFP è gradita prevalentemente dai maschi che rappresentano il 61,5% degli iscritti contro il 38,5% delle femmine.
Sono 18.979 le persone con disabilità, il 7% del totale, a conferma dell’inclusività del sistema IeFP e si conferma consistente la presenza di studenti di origine straniera con 42.595 unità (41.353 nel triennio e 1.242 al IV anno), pari al 13,3% del totale, anche se il loro tasso di partecipazione scende tra il triennio e il IV anno, perdendo 6 punti percentuali nelle istituzioni formative e oltre 10 nella sussidiarietà. Tra gli stranieri si nota una preferenza per i percorsi della sussidiarietà complementare (22,8% di iscritti nel triennio), probabilmente dovuta anche alla robusta componente straniera nelle regioni che attivano tale tipologia di offerta.
Proprio sugli aspetti di diffusione e inclusività ha insistito il presidente Sacchi, secondo il quale “i dati mostrano che l’istruzione e formazione professionale si caratterizza per la sua capacità di includere ragazzi e ragazze nel sistema formativo, consentendo una scelta reale e di qualità per molti di loro”.
Le risorse finanziarie impegnate per l’IeFP nel 2015 sono state di poco inferiori a 700 milioni di euro, mentre le somme effettivamente erogate hanno superato 654 milioni, con una crescita rispettivamente del 35,5% e del 34,5% rispetto all’anno precedente. Tale crescita deriva prevalentemente dalle quote nazionali del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che ha destinato 87 milioni di euro alla sperimentazione del sistema duale e delle risorse comunitarie.
Il contributo più rilevante continua tuttavia ad essere stanziato dalle Amministrazioni regionali e provinciali, che partecipano con il 36% delle risorse impegnate e con il 40% di quelle erogate.
Sul fronte dell’apprendistato (il monitoraggio è stato realizzato da Inapp in collaborazione con l’Inps), le anticipazioni presentate mostrano che nel 2016 il numero totale dei soggetti coinvolti (stock medio) è stato di 381.526, pari al 12,4% degli occupati della fascia di età 15-29 anni. Il 42,4% degli apprendisti è donna.
Si attenua, dunque, la perdita di contratti che si era verificata nel 2015 a causa dell’introduzione degli incentivi alle assunzioni per il contratto a tutele crescenti: sempre in termini di stock medio, infatti, si è registra una diminuzione di -7,3 punti percentuali rispetto al 2015 quando la contrazione era del -7,9% rispetto all’anno precedente.
Il Sud e Nord-Est hanno avuto variazioni negative più contenute in relazione al dato nazionale (rispettivamente -4,8% e -5,1%), mentre è il Centro che ha registrato la flessione più alta nello stock di apprendisti con -9,6% insieme al Nord-Ovest che si è attestato al -8,9%.
Nelle tre tipologie di apprendistato la forma professionalizzante seguita ad essere quella più utilizzata, con il 96,5% sul totale.
Nel 2015 la formazione ha complessivamente coinvolto 134.067 apprendisti, di cui il 96,5% con contratto professionalizzante, l’11,8% in meno rispetto all’anno precedente. E’ sceso al 32,6% il tasso di copertura, cioè il rapporto tra gli apprendisti formati e occupati, che nel 2014 era arrivato al 34,1% (il valore più alto dal 2003).
Gli interventi formativi per l’apprendistato professionalizzante hanno riguardato nella quasi totalità dei casi le competenze di base e quelle trasversali. La formazione tecnico-professionale promossa dalle Regioni nel 2015 ha coinvolto un numero esiguo di apprendisti, meno di 1.000. I giovani che hanno completato l’impegno formativo, rispetto al totale degli apprendisti iscritti (tasso di completamento), sono stati l’88,4%, con un aumento complessivo pari a 8,6 punti percentuali rispetto all’anno precedente. I migliori livelli di performance si sono registrate nel Nord-Est dove il 96,3% degli apprendisti ha completato la formazione.