L’appuntamento è a Vicenza il 12 luglio per i piccoli Comuni del Veneto che intendano discutere di modello di sviluppo sostenibile da applicare a comunità e territori. Alle ore 9.30 nella Sala Francescana di Piazza San Lorenzo, s’incontreranno Sindaci, assessori e consiglieri delle mini amministrazioni comunali su invito di Coldiretti, Anci Veneto e Fondazione Symbola che hanno organizzato il convegno in collaborazione con la Pastorale Sociale e del Lavoro. Saranno presenti Massimo Castelli, coordinatore Nazionale dei Piccoli Comuni, Roberto Pella, vice presidente Anci Nazionale, Raffaele Cavalli nella doppia veste di docente Università di Padova e per la Rete Bio Innovativa. Apriranno i lavori i saluti del Sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, seguiti da quelli del presidente di Anci Veneto, Maria Rosa Pavanello, e del presidente di Coldiretti, Vicenza Martino Cerantola. Sarà poi la volta degli interventi, moderati dal giornalista Antonio Gregolin, di Maria Rosa Barazza, presidente della Consulta dei Comuni di ridotta dimensione demografica, e di Roberto Padrin presidente della provincia di Belluno. Le conclusioni saranno affidate a Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, e a Daniele Salvagno di Coldiretti Veneto.
Per l’occasione è utile ricordare che il 69,7% dei Comuni italiani è al di sotto dei 5mila abitanti, quasi i due terzi del totale 7.977 e occupa il 54,1% della superficie complessiva del Paese. Si tratta di realtà rurali a bassa urbanizzazione e per di più in aree montane. Rilevante il contributo del Veneto, seconda regione in Italia per numero di prodotti tipici dopo l’Emilia Romagna, al settore agroalimentare. Un tesoro fatto di 36 tipicità, fra Dop e Igp, di cui 35 nascono e vengono prodotte nei piccoli e piccolissimi Comuni, quelli cioè fino a 5 mila abitanti, o nati dalla fusione di più centri. Sono i borghi veneti a serbare tutte le produzioni enogastronomiche tradizionali tutelate. La mappa delle tipicità venete e italiane è contenuta nel dossier “Piccoli comuni e tipicità”, realizzato dalla Fondazione Symbola con il sostegno di Coldiretti. Un viaggio che è anche una mappatura dei borghi d’Italia: lì si genera il 92% delle tipicità italiane (270 su 293). In Veneto i piccoli Comuni sono 303, rappresentano il 52,7% del totale degli enti territoriali, ospitano oltre 70 mila imprese (il 16%). Cinque tipicità nascono esclusivamente in località con meno di 5 mila abitanti: sono l’asparago bianco Igp di Cimadolmo (Treviso), l’Asparago Igp di Badoere (Treviso), il Fagiolo Igp di Lamon (Belluno), l’Insalata Ipg di Lusia (Rovigo) e il Marrone Igp di Combai (Treviso).
Il Veneto, fanno sapere Symbola e Coldiretti, è l’unica regione del Nord nella quale prevalgano, fra i prodotti Igp e Dop dei piccoli Comuni, quelli ortofrutticoli e i cereali: sono 17 su 35 tipicità analizzate. Fra i Dop, si va dall’Aglio Bianco Polesano al formaggio Asiago, dall’Asparago Bianco di Bassano alla Casatella Trevigiana. Fra gli Igp si parte dall’Asparago Bianco di Cimadolmo, si passa per la Ciliegia di Marostica, si arriva alle varietà di radicchio (di Chioggia, di Verona, rosso di Treviso, variegato di Castelfranco).