È uno scenario ‘per ora’ singolare quello che si sta vivendo a Domodossola, dove il dibattito sull’accoglienza dei migranti tiene banco da tempo. E del resto non poteva essere diversamente se proprio un anno fa Lucio Pizzi (un passato in Forza Italia e ora sostenuto da una coalizione di centrodestra) aveva vinto le elezioni facendo del no ai profughi uno dei capisaldi del programma.
Il messaggio del primo cittadino è chiaro: i migranti ospitati nella nostra città siano invitati a rientrare, entro le 20, nel centro che li ospita, pena l’espulsione. E’ quanto chiede il sindaco di Domodossola, che ha scritto al prefetto di Verbania, invitandolo ad applicare il coprifuoco.
Nelle scorse ore su Facebook Pizzi ha poi scritto che “l’orario di rientro alle ore 20 e il fatto che in città possa circolare solo un numero limitato di migranti potrà garantire una maggiore sicurezza e una verifica puntuale del rispetto delle regole, limitando il disagio sociale”.
“Pd e 5 Stelle ci hanno spiegato che, considerata la scarsa educazione di alcuni ragazzi italiani e la perdita di valori della nostra società, dovremo continuare ad accogliere in Italia una marea infinita di clandestini, mantenerli in tutto e per tutto e fargli fare quello che gli pare come turisti in vacanza”, si legge nel post del primo cittadino del comune piemontese.
“A Domodossola c’è un politico che pensa di essere il podestà e di imporre il coprifuoco per i migranti. Qualcuno gli ricordi che le leggi razziali sono state una macchia d’infamia per il nostro Paese. E non c’è affatto bisogno di ripeterle. Ci sono problemi di ordine pubblico? Problemi di criminalità? Una persona seria, un politico serio chiede più forze dell’ordine, più controllo del territorio, non certo provvedimenti razziali …” afferma Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana.