La tanto attesa Fase 2, con le prudenti e graduali riaperture degli esercizi commerciali, che dovrebbe partire dal 4 maggio prossimo, prevede ancora forti vincoli e stringenti misure di sicurezza. Una per tutte: la rigidità nel varcare i confini comunali. Un problema per i ristoratori che, in gran parte, si stanno attrezzando per le consegne a domicilio dei pasti, spesso richiesti da famiglie residenti fuori dai confini comunali, come accade spesso nei piccoli centri. Una possibile soluzione potrebbe venire dall’esperienza del Comune di Bari, che ne ha dato conto in un comunicato. Alle numerose richieste pervenute al Comune stesso da parte degli operatori commerciali, in particolare del settore della ristorazione, in ordine alla possibilità di effettuare consegne a domicilio tra Comuni nelle festività del 25 e 1° maggio, anche in relazione alla disposizione del presidente della Giunta regionale del 18 aprile scorso n. 211, ha dato riscontro l’iniziativa del Sindaco, Antonio Decaro, che si è rivolto alla Prefettura richiedendo un parere chiarificatore.
“Abbiamo voluto chiedere maggiori approfondimenti su questo tema affinché gli operatori possano svolgere la loro attività senza ulteriori problemi – spiega il sindaco Decaro -. Tante sono le attività di ristorazione che in queste settimane hanno dovuto fronteggiare una crisi di enorme portata e che però, nonostante questo, hanno saputo adattarsi e reinventarsi, nel rispetto delle regole e delle misure igienico-sanitarie previste da tutti i regolamenti vigenti.
In vista delle festività e dei weekend, quindi, con l’aumento delle richieste e la possibilità di poter lavorare almeno attraverso il “domicilio”, abbiamo chiesto al Prefetto che sia fatta chiarezza, proprio per evitare che qualche operatore possa incorrere in sanzioni durante gli spostamenti da un Comune ad un altro. Oggi abbiamo ricevuto la risposta della Prefettura, con la quale si chiarisce che è possibile effettuare consegne a domicilio anche in Comuni diversi da quelli in cui è ubicata l’attività di ristorazione, purché vengano rispettate tutte le tutele igienico-sanitarie sia per il confezionamento che per il trasporto. Come Comune, infine, stiamo studiando tutte le possibili modalità per sostenere e incentivare questo settore, premiando la tenacia dei nostri imprenditori che stanno facendo di tutto per lavorare e garantire i propri servizi”.
Ancora più articolata e ricca di spunti la riflessione affidata poi alla propria pagina Facebook dallo stesso Sindaco Decaro:
Gli operatori della ristorazione potranno fare il servizio di domicilio anche in un Comune diverso da quello in cui è ubicato il proprio esercizio, purché vengano rispettate le norme igieniche in materia di confezionamento e trasporto.
È stata una nostra richiesta.
Certo è una piccola cosa ma è un segnale di incoraggiamento verso tanti operatori del settore che, in questi giorni, nonostante la tremenda crisi che stiamo vivendo, hanno dimostrato coraggio, intelligenza e creatività, reinventandosi una attività e adattandosi alle nuove regole.
Per questo è giusto che siano incentivati in questo percorso.
Per quanto potrà cambiare la situazione, dopo il 3 maggio, non sarà ancora, per molto tempo, quella di prima. Purtroppo!
Dobbiamo attendere le indicazioni dal Governo per capire cosa e come si potrà fare però non possiamo restare totalmente fermi.
Insieme agli imprenditori della nostra città stiamo provando a sottoporre al Governo un sistema di regole anticontagio per la ristorazione da asporto.
Dobbiamo studiare soluzioni, inventarci nuovi mestieri, valorizzare quello che abbiamo e investire insieme su quello che possiamo migliorare. Lo dobbiamo fare con senso di responsabilità rispetto ai comportamenti individuali per evitare di vanificare il contributo e il sacrificio della stragrande maggioranza dei baresi per ottenere un grande risultato: il numero dei contagi è sotto controllo e ci sono sempre più persone che guariscono.
Se tutti insieme compiremo questo piccolo grande salto culturale, certamente, ce la faremo. Dipende solo da noi! Usciremo da questa quarantena il più velocemente possibile solo con un cambio di mentalità, qualunque sia il piano del Governo. In caso contrario, continueremo a litigare tra noi, a fare polemiche, a cercare alibi o capri espiatori. E non ci libereremo mai definitivamente né del virus, né dei nostri vecchi difetti.