Sofia Goggia è ormai inarrestabile: a 24 ore dalla vittoria in discesa libera, la sua prima in carriera, la sciatrice italiana, che fino a sabato scorso si era dovuta accontentare di piazzamenti sul podio, ha centrato il secondo successo in Coppa del Mondo, questa volta in supergigante. Teatro dell’impresa sono state le nevi di Jeongseon, nella contea di Pyeongchang, il tracciato sudcoreano dove, nel febbraio del prossimo anno, avranno luogo i XXIII Giochi olimpici invernali.
Sofia, nata a Bergamo il 15 novembre 1992 e residente in Valle di Astino (presso Bergamo Alta), accostatasi allo sci all’età di tre anni sulle piste di Foppolo, sembra avere un feeling particolare con la pista sudcoreana.
Autrice di un’altra prestazione tutta all’attacco, ha preceduto per la seconda volta sul traguardo la fuoriclasse statunitense Lindsey Vonn, la più grande sciatrice di tutti i tempi, autrice di una buonissima prestazione, ma che alla fine si è dovuta nuovamente inchinare all’azzurra, questa volta per soli quattro centesimi (in discesa il distacco fra le due era stato di sette centesimi). Il podio della gara di sabato si è ripetuto con il terzo posto della slovena Ilka Štuhec, staccata di 51 centesimi, ma molto soddisfatta per aver conquistato il pettorale rosso di leader della disciplina ad una gara dal termine della stagione.
Con queste due vittorie Sofia Goggia raggiunge quota undici podi in stagione, 4 in discesa libera, 3 in supergigante, 3 in gigante ed uno in combinata, traguardo mai ottenuto da una sciatrice italiana. Un risultato del tutto meritato, raggiunto dopo anni di sofferenze e cocenti delusioni.
La bergamasca, infatti, ha sofferto fin da giovanissima gravissimi infortuni, il più importante dei quali, la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro, accaduto a 50 giorni dai Giochi olimpici invernali di Sochi 2014 che è stata così costretta a vivere da commentatrice tecnica per le reti Sky.
Esordiente nella squadra italiana di Coppa del Mondo nel dicembre 2011, a 19 anni appena compiuti, soltanto nel 2015-2016 ha potuto disputare la sua prima stagione completa in Coppa del Mondo, proprio per i tanti problemi fisici. Ma da lì è iniziata la sua ascesa che l’ha portata ai recenti Mondiali di Sankt Moritz a vincere la medaglia di bronzo nello slalom gigante.
La mente non può non correre ad un’altra campionessa lombarda, l’immensa Deborah Compagnoni.
L’atleta di Bormio, va infatti ricordato, nonostante due gravissimi infortuni ai legamenti crociati, è stata la più vittoriosa sciatrice italiana di tutti i tempi, capace di vincere tre medaglie d’oro in tre Olimpiadi diverse ed altre tre nei Mondiali, oltre a 16 vittorie in Coppa del Mondo.
L’augurio è che questa giovane atleta possa mantenersi in buona salute perché il talento c’è, innato e cristallino, talento che la potrebbe portare nei Giochi olimpici 2018 a far rivivere i fasti della sua conterranea, proprio sulla pista che in questi ultimi due giorni l’ha vista trionfare.
Sorridi Sofia, il futuro è tutto in “discesa”.