“I 91.000 rappresentanti pubblici regionali e locali nell’Unione europea sono un collegamento indispensabile tra l’Europa ei suoi cittadini, ma non hanno sempre le conoscenze necessarie sulle questioni europee prima di entrare in carica”, queste le parole del relatore della proposta, il francese François Decoster. L’attività di governo locale comporta “sempre più” una conoscenza approfondita delle politiche europee e dei canali di finanziamento disponibili. “Le autorità locali e regionali dovrebbero applicare la stragrande maggioranza della legislazione europea in settori quali acqua, rifiuti, mobilità, energia a livello locale (…), senza avere sempre le conoscenze necessarie per farlo”, continua la dichiarazione.
Decoster ha sottolineato che le istituzioni europee “non possono ignorare” questa richiesta perché di fronte alle elezioni del 2019 sono necessarie “nuove idee” che “rafforzino il rapporto tra i cittadini e l’Unione europea”. Creare, dunque, un nuovo programma Erasmus per chiunque sia stato eletto a livello locale e regionale, che permetta di “rafforzare la competenza e lo spirito europeo” di chi vi partecipa e, di conseguenza, dei cittadini. È la proposta avanzata dal Comitato europeo delle regioni (CdR), che ha approvato in plenaria il parere redatto da François Decoster, vicepresidente del Consiglio regionale dell’Alta Francia.
Il CdR vorrebbe che il programma di scambi intraeuropeo, ispirato dal successo di quello per gli studenti universitari e supportato dall’esperienza pilota portata avanti nel 2012-13, fosse operativo già nel 2019. Negli ultimi anni sono stati creati “dei nuovi strumenti e dei nuovi fondi” legati alla politica di coesione, “un progetto come Erasmus potrebbe essere molto utile in modo che gli eletti siano pienamente formati su queste nuove opportunità”, ha commentato Mercedes Bresso, europarlamentare Pd e presidente del CdR nel 2012, quando fu lanciata la fase pilota.
All’epoca, per 100 posti disponibili furono più di mille le candidature ricevute dalle istituzioni Ue, ma negli anni successivi non fu dato alcun seguito all’iniziativa. Secondo il CdR, il programma avrà l’obiettivo di formare sindaci, assessori e consiglieri regionali sui temi europei e sulle possibilità offerte dai fondi comunitari, scambiare buone pratiche, stimolare l’avvio di nuove iniziative locali e favorire lo spirito d’integrazione europea.