La Commissione europea ha definito le priorità economiche e sociali per il prossimo anno, formulando una raccomandazione sulla politica economica della zona euro. E’ stata completata ieri la valutazione dei documenti programmatici di bilancio che vede accelerare la crescita economica della zona euro e che presenta i presupposti per una ripresa al ritmo più rapido dell’ultimo decennio. Risultati positivi sostenuti dalla tenuta dei consumi privati, da una robusta crescita a livello mondiale e dal calo dei tassi di disoccupazione.
Le economie di tutti gli Stati membri risultano in espansione e i rispettivi mercati del lavoro sono in fase di miglioramento, anche se l’aumento dei salari resta contenuto. L’Ue rileva anche una ripresa degli investimenti, sostenuti da condizioni favorevoli di finanziamento e da un clima economico considerevolmente più sereno e meno incerto. In un panorama in cui gli Stati membri si trovano in fasi diverse del ciclo economico, gli orientamenti pubblicati ieri sottolineano la necessità di cercare un giusto equilibrio tra il sostegno all’espansione economica e gli sforzi volti a garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche, in particolare riducendo gli elevati livelli di debito.
La Commissione raccomanda d’intraprendere ulteriori riforme strutturali, che sono necessarie per rendere l’economia europea più stabile, inclusiva, produttiva e resiliente. Le politiche di bilancio dovrebbero trovare il giusto equilibrio tra la necessità di garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche e quella di sostenere l’espansione economica. La riduzione degli elevati livelli di debito e il ripristino delle riserve di bilancio devono rimanere una priorità. Possono concorrere a tale scopo le misure volte a eliminare le occasioni di elusione fiscale, migliorare la qualità della composizione delle finanze pubbliche e orientare più efficacemente la spesa pubblica. L’equità sociale rimane una priorità trasversale e i principi e i diritti sanciti dal pilastro europeo dei diritti sociali saranno integrati nel semestre europeo.
La Commissione raccomanda, inoltre, un orientamento della politica di bilancio sostanzialmente neutro e una combinazione equilibrata di politiche per la zona euro nel suo complesso. Ciò dovrebbe contribuire a sostenere gli investimenti e a migliorare la qualità e la composizione delle finanze pubbliche. In linea con le priorità della Commissione, gli Stati membri sono inoltre invitati a intensificare i loro sforzi per contrastare la pianificazione fiscale aggressiva.
Vengono poi chieste politiche che sostengano una crescita sostenibile e inclusiva e migliorino la resilienza, il riequilibrio e la convergenza. Dovrebbe essere data priorità a riforme che aumentino la produttività, migliorino il contesto istituzionale e imprenditoriale, agevolino gli investimenti, promuovano la creazione di posti di lavoro di qualità e riducano le disuguaglianze.
La Commissione esorta gli Stati membri a compiere progressi significativi verso il completamento del mercato interno, specie nel settore dei servizi. I Paesi che presentano disavanzi delle partite correnti o un elevato debito estero dovrebbero cercare di aumentare la produttività, mentre quelli con avanzi delle partite correnti dovrebbero promuovere la crescita salariale, gli investimenti e la domanda interna.
Viene sostenuta, infine, l’attuazione di riforme che promuovano le pari opportunità e l’accesso al mercato del lavoro, condizioni di lavoro eque e la protezione e l’inclusione sociali. Invita inoltre gli Stati membri della zona euro a ridurre la pressione fiscale sul lavoro, in particolare per i lavoratori a basso reddito e le persone che costituiscono la seconda fonte di reddito familiare.