Il Parlamento europeo e gli Stati membri hanno raggiunto l’accordo politico sugli elementi fondamentali della riforma di vigilanza dei mercati finanziari in merito all’antiriciclaggio. Per garantire un’Unione dei mercati dei capitali pienamente funzionante e operativa, Bruxelles dovrà garantire che la vigilanza tenga il passo con l’ulteriore integrazione. I recenti casi di riciclaggio di denaro nelle banche dell’Ue, infatti, rendono necessario il rafforzamento del quadro di stretto controllo in materia di antiriciclaggio. Il pacchetto concordato contribuirà a promuovere l’integrità del sistema finanziario europeo, garantendo stabilità finanziaria e protezione dalla criminalità finanziaria.
Le autorità europee di vigilanza contribuiscono all’elaborazione di un corpus unificato di norme per i mercati finanziari dell’Ue (il cosiddetto codice unico), promuovendo altresì la convergenza in materia di vigilanza tra le autorità preposte e rafforzando al tempo stesso la protezione dei consumatori e degli investitori. La nuova normativa migliorerà la governance e i poteri di convergenza delle autorità europee di vigilanza garantendo un’applicazione uniforme del diritto nell’Unione. Le novità riguarderanno anche la lotta al riciclaggio di denaro, in quanto le competenze relative alla prevenzione e alla mitigazione dei rischi nel settore finanziario saranno centralizzate presso l’Autorità bancaria europea (Abe). Il nuovo quadro giuridico, infatti, è teso a rafforzare il mandato dell’Abe per la raccolta, l’analisi e la diffusione di informazioni al fine di garantire che tutte le autorità pertinenti vigilino in modo efficace e coerente sui rischi di riciclaggio e che cooperino e condividano informazioni. E’ stato infine rafforzato il potere dell’Autorità bancaria europea per intervenire qualora venga violato il diritto dell’Unione, in modo da garantire un’azione immediata al momento della trasgressione delle norme antiriciclaggio a livello nazionale. L’accordo consoliderà poi l’efficacia del Comitato europeo per il rischio sistemico (Cers) nel controllo del sistema finanziario e nell’individuazione dei rischi per la stabilità finanziaria. Dalla sua creazione, nel 2010, il Cers ha contribuito in misura significativa allo sviluppo di una politica macroprudenziale nell’Ue e all’analisi del rischio sistemico. L’accordo appena raggiunto introduce una serie di disposizioni mirate che ne potranno migliorare ancor più il funzionamento.
Il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, responsabile per la Stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali, ha dichiarato che l’accordo rappresenta “un passo importante verso il nostro obiettivo di avere non solo un corpus unico di norme, ma anche un approccio coerente in materia di vigilanza in tutta l’Ue. Le autorità europee di vigilanza svolgono un ruolo fondamentale nel far convergere gli esiti dell’azione di vigilanza per garantire parità di condizioni per gli istituti finanziari e gli investitori nell’Ue. E’ questo un presupposto indispensabile per un’Unione dei mercati dei capitali in piena regola. Le nuove norme conferiscono inoltre all’Autorità bancaria europea nuovi poteri di vigilanza antiriciclaggio del settore finanziario per evitare il ripetersi di casi di riciclaggio come i recenti scandali”.