Il Ministero dell’Economia è ricorso a un prestito della Banca europea per gli investimenti e ha siglato a Roma, la scorsa settimana, il contratto quadro di finanziamento che consentirà la disponibilità dei fondi. Le risorse saranno erogate in relazione all’esecuzione degli interventi indicati nel contratto di progetto, stipulato dal commissario straordinario per il sisma 2016, Paola De Micheli, con il vicepresidente della Bei. Nella stessa occasione il Mef e la Banca europea per gli investimenti è stata firmata, altresì, la seconda tranche di 167 milioni di euro, su un prestito complessivo di 300, per il finanziamento del piano triennale dell’Anas di ammodernamento e messa in sicurezza della rete stradale italiana, risorse che in buona parte riguarderanno interventi localizzati nel Mezzogiorno e nelle Isole.
Le risorse finanziarie per la ricostruzione saranno destinate a progetti di riqualificazione, costruzione o trasferimento di ospedali, centri sanitari, scuole, poli universitari, alloggi per studenti, servizi sociali, edifici della pubblica amministrazione, restyling di edifici vincolati e opere infrastrutturali quali approvvigionamento idrico, raccolta rifiuti e strade. Per la Bei, il miliardo aggiuntivo per la ricostruzione degli edifici pubblici si somma a un primo stanziamento di pari importo messo a disposizione nel 2017 per la ricostruzione privata. In quel caso i destinatari sono stati le piccole e medie imprese (per strutture come capannoni, laboratori), nonchè le abitazioni private di molte famiglie.
Per quanto riguarda il sistema viario, gli investimenti saranno effettuati su circa 170 strade e superstrade gestite dall’Anas (per 5.800 chilometri complessivi) localizzate in tutte le regioni italiane. Gli interventi previsti sono relativi a opere di miglioramento delle barriere di sicurezza, di ristrutturazione delle gallerie e di costruzione di sistemi anti rumore. La realizzazione di questi interventi servirà anche a contrastare l’incidentalità sulle strade interessate. Grazie, infine, alla sostenibilità dei lavori programmati, non ci saranno impatti negativi sull’ambiente né sul paesaggio.