La ricerca di Unhcr, Unicef e Pam ha rilevato che la situazione economica dei rifugiati siriani in Libano è grave e in continuo peggioramento, mettendo in evidenza che più di un terzo dei rifugiati si trovava in condizioni di moderata o grave insicurezza alimentare, con un incremento di 12 punti percentuali rispetto al 2015. La quota di famiglie che vivono al sotto la soglia di povertà si attesta al 71 per cento. “I rifugiati siriani in Libano ce la fanno a malapena a sopravvivere – ha dichiarato il direttore dell’Ufficio dell’Unhcr per il Medio Oriente e il Nord Africa, Amin Awad. Continuano ad essere in condizioni di estrema vulnerabilità e dipendono dagli aiuti della comunità internazionale. Senza un sostegno costante, la loro situazione sarebbe terribile.”
Il documento dal titolo “Valutazione della vulnerabilità dei rifugiati siriani” sottolinea che più della metà delle famiglie rifugiate hanno avuto una spesa complessiva pro capite al di sotto della soglia minima di sussistenza, che comprende un esiguo numero di beni ritenuti essenziali. Gravi difficoltà sono state individuate anche nei settori relativi all’istruzione e alla casa. Fino ad oggi l’erogazione degli aiuti indispensabili è stata in grado di fermare l’impoverimento che era stato riscontrato tra il 2014 e il 2015. A partire da novembre 2016, è stato raccolto un miliardo di dollari, pari al 50 per cento dell’appello congiunto per il Paese lanciato dalle Nazioni Unite, dal governo e da diverse Agenzie umanitarie. Grazie al sostegno finanziario della comunità internazionale e l’attenta programmazione delle operazioni umanitarie in questi ultimi mesi la situazione dei rifugiati non è ulteriormente peggiorata in termini di salute, istruzione, alloggi, acqua, igiene, rifiuti solidi ed energia, sebbene la situazione desti serie preoccupazioni per il prossimo futuro.