Via libera definitivo dell’Aula della Camera alla legge sul Whistleblowing. Il testo sulla segnalazione di attività illecite nell’amministrazione pubblica o in aziende private da parte del dipendente che ne venga a conoscenza, integra la normativa sulla tutela dei lavoratori del settore pubblico che segnalino illeciti e introduce forme di tutela anche per i lavoratori del settore privato. I voti a favore sono stati 357 (Pd, M5s, Fratelli d’Italia e Lega Nord), 46 i contrari (Forza Italia e Direzione Italia) e 15 gli astenuti.
Per chi segnala reati o irregolarità nel lavoro pubblico o privato, a partire da casi di corruzione, previste dalla legge approvata a Montecitorio è prevista una tutela dell’identità oltre alla garanzia di nessuna ritorsione sul lavoro e tantomeno di atti discriminatori.
In particolare, il dipendente, pubblico o privato, che segnala all’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), o denuncia all’autorità giudiziaria condotte illecite, di cui sia venuto a conoscenza grazie al proprio rapporto di lavoro, non possa essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad altra misura organizzativa che potrebbe avere effetti negativi. Inoltre non hanno nessun valore eventuali atti discriminatori o ritorsivi adottati dal datore di lavoro.
L’identità del segnalante non può essere rivelata. Spetterà al datore di lavoro dimostrare che le misure discriminatorie siano motivate da ragioni estranee alla segnalazione da parte del dipendente.
La disciplina negli altri Paesi, Usa e Gb all’avanguardia
Il termine whistleblower fa riferimento all’immagine del poliziotto che usa il fischietto (whistle) per segnalare un illecito. Quindi è passato a indicare il lavoratore che, accorgendosi che nel proprio ambiente di lavoro avviene un illecito, decide di denunciarlo.
I Paesi dove sono la pratica della delazione è maggiormente sviluppata sono gli Stati Uniti e il Regno Unito, dove è garantito l’anonimato delle denunce, la tutela contro licenziamenti, distaccamenti e mobbing nonché una ricompensa nel caso in cui la denuncia porti alla scoperta di reati. Negli Usa, in base al Dodd-Frank Act dal 2010, il premio può arrivare al 30% della somma recuperata.
LAVORATORI FRANCESI PROTETTI. In Francia i lavoratori sono tutelati dal licenziamento o da discriminazione nel caso rivelino condotte illecite anche se non è previsto che le aziende adottino espressamente policy riguardo al whistblowing.
IN GERMANIA MANCANO NORME SPECIFICHE. In Germania invece non ci sono norme specifiche a disciplinare la delazione ma è prevista comunque una protezione per chi è stato licenziato per avere denunciato un illecito in ambito lavorativo.
Le disposizioni della legge Severino, il primo passo nel 2012
In Italia il primo passo avanti verso una legge che disciplinasse la delazione è stato fatto con l’emanazione della legge Severino nel 2012, ma solo per il settore pubblico. Il testo disponeva l’obbligo di denuncia di pratiche abusive all’autorità giudiziaria (Corte dei conti, diretto superiore e Anac), ma non tutelava l’identità del whistleblower
“Il sì definitivo di Montecitorio alla di legge sul whistleblowing, ovvero le disposizioni per la tutela di chi segnala illeciti negli enti pubblici e privati, è un altro passo avanti nella costruzione di un’Italia migliore – ha detto la vice presidente della Camera, Marina Sereni -. Introducendo una nuova disciplina per proteggere da discriminazioni o ritorsioni chi denuncia fenomeni di corruzione, la norma integra le disposizioni già previste dalla “Legge Severino” per i lavoratori del settore pubblico e privato”.
L’approvazione in via definitiva della pdl sul whistleblowing “è un ulteriore e significativo passo avanti nella lotta alla corruzione – ha spiegato Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia della Camera -. Una efficace e concreta tutela di chi segnala illeciti può rivelarsi strumento prezioso nel rompere quel circuito omertoso che rende spesso difficile scoprire i fenomeni corruttivi”.